Quando si capisce che, a prescindere dai risultati, dalle classifiche e da qualsiasi voce statistica, un gruppo è sano e rema compatto nella stessa direzione? Semplice: quando anche un ragazzo che non aveva mai giocato un singolo minuto in una gara ufficiale, viene schierato titolare. E non risponde solo “presente”, ma si rivela uno dei migliori in campo e dimostra una personalità sul rettangolo verde che quasi contrasta con la dolcezza e la gentilezza nei gesti e nelle parole, manifestate in sede di analisi del match. Il ragazzo in questione arriva dal Senegal e, nella recente sfida di Coppa Italia vinta contro il Campodarsego, ha difeso la porta della SSD Dolomiti Bellunesi: è Serigne Mbaye.
SASSATA – «Abbiamo giocato bene – ha commentato l’estremo difensore, classe 2004, nell’immediato post partita – e non era affatto semplice contro una squadra molto forte». A Sedico, i dolomitici si sono imposti col punteggio di 2-1 sui biancorossi di Bedin, nel confronto valevole per i trentaduesimi di finale: il merito è delle reti di Visinoni su rigore e di Capacchione. Ma anche degli interventi di Mbaye. Due, in particolare: entrambi decisivi. A ridosso dell’intervallo, sulla sassata dal limite di Barzaghideanu, sventata con un volo a mezza altezza. E nella ripresa, sulla punizione di Callegaro, in cui Serigne ha avuto la prontezza di non farsi sorprendere sul suo palo e di neutralizzare il tiro potente e angolato del centrocampista: «Ma era più complicata la prima parata, perché la palla viaggiava veloce».
DIMESTICHEZZA – Mbaye è stato superato solo da sfortunatissima carambola, nell’ultimo minuto di recupero: «E un pochino mi dispiace», ha sorriso amaro. Quello stesso sorriso è tornato a splendere come il sole di questo novembre quasi primaverile, nel momento in cui ha ripensato al tentativo di dribbling su un avversario. E alla dimestichezza nel far partire l’azione dalla propria area: «Mi piace giocare con i piedi, però so che devo ancora migliorare. In generale, non ho trovato particolari difficoltà durante la partita. Anche perché qui, in questo ambiente, mi trovo benissimo». Serigne è pronto, quindi. Un altro custode affidabile per una difesa che, indipendentemente dagli interpreti, continua a offrire ampie garanzie.