Dopo l’exploit nell’esordio del campionato di Eccellenza, le ragazze della SSD Dolomiti Bellunesi guardano oltre. Con una fiducia moltiplicata per dodici, al pari dei gol segnati lo scorso fine settimana in occasione della trasferta di Spinea. E domenica 2 ottobre, il gruppo guidato da mister Pellicanò riceverà il Lady Maerne: il teatro della sfida sarà ancora l’impianto di Pian Longhi, come accaduto in Coppa Italia, mentre il fischio d’inizio è previsto alle 15.30.
MAI TROPPO TARDI – La fiducia, si diceva. È cementata dalla dozzina di reti, da un gioco arioso, da una condizione che cresce. E pure da una difesa che concede poco. Anche perché, tra i pali, c’è una vera numero uno: Barbara Squarcina. «Il calcio è sempre stata la mia passione, fin da piccolissima – racconta il portiere, classe 1985 – ma ho iniziato a giocare soltanto a 30 anni con la Dynamo Vellai». A conferma che non è mai troppo tardi: «La prima stagione è stata indimenticabile. Ho conosciuto persone meravigliose, alcune delle quali continuano a far parte della mia vita. Un ricordo speciale va a Luigi Calligaro, “Gigi Pompa”, a cui devo tutto ciò che ho imparato sul ruolo del portiere e non solo».
RIGORI PARATI – Squarcina apre il cassetto dei ricordi: «È impossibile dimenticare la Supercoppa contro il Portogruaro, quando indossavo la maglia del Keralpen. In quell’occasione ho parato due rigori. A livello emozionale, invece, torna alla mente l’ultima partita giocata con la Dynamo Vellai: la squadra è stata poi sciolta e, l’anno successivo, si è unita al Primiero. Ci siamo classificate al quarto posto, ma era come se avessimo vinto il campionato».
INDESCRIVIBILE – È storia recente, infine, il passaggio alla SSD Dolomiti Bellunesi: «Un orgoglio sia come atleta, sia come bellunese – conclude Squarcina -. Rappresentare la mia terra è qualcosa di indescrivibile ed entrare a far parte della società è un’opportunità unica per ogni ragazza che, nella nostra provincia, pratica o vorrebbe praticare questo sport».