Prosegue senza soste la preparazione delle dolomitiche. Anche perché il debutto ufficiale si avvicina. In questo senso, la data da cerchiare in rosso è quella di domenica 17 settembre, quando si alzerà il sipario sulla Coppa Italia di Eccellenza. Competizione che, nella scorsa annata, ha regalato tante soddisfazioni alla SSD Dolomiti Bellunesi: basti pensare che le ragazze di mister Pellicanò si sono spinte fino alla finalissima.
RISCATTO – Fra dieci giorni esatti, allo stadio comunale di Sedico, Barbara Squarcina e le sue compagne affronteranno il Permac Vittorio Veneto: «È una partita molto sentita da parte di entrambe le compagini – afferma la numero 1 -. Non a caso è un derby. In più, nell’ultimo campionato contro il Vittorio abbiamo giocato due fra le nostre peggiori partite. E, di conseguenza, vogliamo riscattarci». La coppa solletica l’interesse del collettivo: «La scorsa annata ci ha insegnato che dobbiamo crederci fino alla fine perché con l’allenamento, l’impegno e la costanza si possono raggiungere traguardi importanti. Come la finale di coppa e i playoff in Eccellenza».
“NONNA” – Squarcina è una veterana dello spogliatoio. E, oltre a un’esperienza che si manifesta attraverso l’esempio, riesce a trasmettere allegria e serenità alle compagne: «Sono un po’ la “nonna” del gruppo – sorride Barbara -. Partiamo da una rosa molto giovane, con un’età media inferiore a quella della passata stagione. Anche alla luce della promozione in pianta stabile di tre ragazze della Juniores: Chiara Triches, Gloria Sommariva e Lucrezia Triches, cui va una menzione speciale perché è nata nel 2008 e ha già esordito in prima squadra. Ha grossissime potenzialità».
OCCASIONE PERSA – La custode dei pali si sofferma pure sul recente Campionato mondiale, andato in scena tra Australia e Nuova Zelanda: «Un’occasione persa per il nostro movimento – afferma -. Sia prima, sia durante i Mondiali, la risonanza doveva essere maggiore. Non lo è stata anche a causa delle prestazioni poco felici da parte della nostra Nazionale. La realtà è che il calcio femminile non vive una fase particolarmente brillante: si può e si deve fare di più».
NESSUN VOLO PINDARICO – Tornando all’interno dei confini dolomitici, Squarcina è pronta a infilare i guantoni, alzare i pollici, spalancare il sorriso. E parare: «Daremo il meglio, anche se non abbiamo più Borsoi, nel ruolo di terzino, e Bristot a centrocampo. Nessun volo pindarico, quindi. Ma siamo un buon gruppo».