«Vogliamo vincere le prossime due e chiudere al meglio»

Ha spinto per l’intera gara, protetto la sua corsia e, non contento, è riuscito a sfornare l’assist per il gol del momentaneo pareggio, firmato da Vavassori: Eduardo Alcides, contro la Luparense, ha scritto una delle sue pagine migliori in maglia dolomitica. Anche se, per “Edu” e compagni, l’ultima sfida di campionato non può di certo evocare ricordi radiosi: a pochi minuti di distanza dall’1-1, infatti, i “lupi” hanno piazzato il secondo morso. E condannato la SSD Dolomiti Bellunesi a una dolorosa sconfitta: «Purtroppo non siamo ancora salvi – afferma Alcides -. Ora vogliamo vincere le prossime due partite e dare il massimo per raggiungere il traguardo».

TESTA ALTA – Il momento non è dei migliori, come testimoniano i tre rovesci in sequenza contro Cjarlins Muzane, a Chioggia e con la Luparense: «Ma noi tutti cerchiamo di affrontare ogni partita a testa alta. Al cospetto della Clodiense, in particolare, abbiamo dato vita a una buona prova, con una squadra che lotta per la vittoria del campionato. In ogni caso, fin dal prossimo match col Portogruaro vogliamo riprendere il cammino e raggiungere l’obiettivo: ovvero, salvarci, dando il meglio di noi».

GRUPPO FANTASTICO – La classifica, quindi, deve ancora essere sistemata. E il match point di domenica prossima, a Portogruaro, dovrà essere sfruttato al meglio: «Siamo un gruppo fantastico, con ragazzi che lavorano bene assieme e si impegnano per giocare al meglio. Qui, inoltre, la qualità di vita è ottima: questo è un territorio molto tranquillo e pacifico. Basti pensare che finora non ho mai incontrato alcuna difficoltà. Sono davvero a mio agio fra le Dolomiti».

CUORE NERAZZURRO – Il terzino destro non dimentica il suo passato a tinte nerazzurre: perché, all’Inter, il terzino destro ha giocato. E pure vinto: nello specifico, uno scudetto e una Supercoppa con la selezione Under 17, guidata da Andrea Zanchetta: «Sono interista e ho ancora il contatto diretto con alcuni ex compagni di squadra. Mi ritengo fortunato perché con l’ambiente non ho solo rapporti calcistici, bensì di amicizia».