Sulla qualificazione al primo turno di Coppa Italia c’è anche l’impronta di un portiere che, a dispetto della giovane età, è a tutti gli effetti una certezza del gruppo: Julius Virvilas. Prima i due interventi in rapida sequenza nei tempi regolamentari. O meglio, in apertura di incontro. Poi, il rigore neutralizzato a Sottovia in occasione della “lotteria” finale. Nessun dubbio: Virvilas è uno dei re nella notte di coppa. Il numero 1 lituano si è rivelato determinante per dare scacco al Treviso. E permettere alla SSD Dolomiti Bellunesi di accedere al turno successivo: in casa contro il Monte Prodeco.
ANALISI – «Ma non credo che quella del “Tenni” sia stata la mia miglior partita – afferma l’estremo difensore già nel giro dell’Under 21 lituana -. Sento che potevo fare di più per aiutare la squadra. In che modo? Non subendo gol». L’ex di turno Posocco lo ha trafitto sugli sviluppi di un corner, anche se Julius non era di certo colpevole. E ha avuto grandi meriti, invece, durante i rigori: «Sapevo dove avrebbe calciato Sottovia – svela l’estremo difensore -. A questo proposito, un grande ringraziamento va all’analista Gianluca Minarelli, che mi ha aiutato a “radiografare” tre giocatori. Due di loro hanno tirato dagli 11 metri, ma nel caso di De Respinis ho cambiato idea all’ultimo secondo e sono stato spiazzato».
IN SINCRONIA – Il diciannovenne di Gargzdai spende parole d’elogio per l’intero reparto arretrato: «Tutti i difensori hanno fatto un ottimo lavoro, li ringrazio di avermi protetto al meglio. Si muovono bene, in sincronia, come un blocco unico. E non permettono agli avversari di creare molte occasioni». Partire col piede giusto era uno dei primi obiettivi stagionali: «Sì, la vittoria in coppa è importante. Dimostra che ci siamo preparati bene durante l’estate e conferma che finora, tutti insieme, abbiamo fatto un buon lavoro».
MENTALITÀ VINCENTE – Virvilas guarda oltre: «Il collettivo ha una mentalità vincente. Siamo una vera squadra, nella quale ognuno “combatte” per l’altro. Ci aiutiamo a vicenda: sono molto felice di essere in questo gruppo, mi fido di ogni ragazzo».
Foto di Giuseppe De Zanet