Solo gol d’autore per Stefano Mosca. Uno nell’amichevole estiva contro il Vittorio Falmec. L’altro nella prima trasferta stagionale, a San Martino di Lupari. E infine il tris a Cattolica.
Ma la perla sfoderata in Romagna aveva un peso specifico ben diverso. Perché ha permesso alla SSD Dolomiti Bellunesi di riportare in equilibrio il match, dopo una frazione iniziale chiusa in svantaggio. Poi la doppietta di Cossalter ha sancito il 3-1 dolomitico da consegnare ai posteri: «Volevamo vincere a tutti i costi – spiega il terzino sinistro – anche perché abbiamo concesso un solo tiro in porta in 90’. Siamo stati uniti, compatti e bravi a reagire: una grande prestazione».
Mosca ha l’esperienza per gestire il peso di una responsabilità calcistica che, giocoforza, è superiore rispetto al suo passato: «Quando tre società diventano una sola, è normale avere gli occhi di tutta la provincia addosso. Come è normale avere un po’ di pressione. Ma la pressione deve essere positiva. In un campionato come quello di serie D, si ragiona sempre per obiettivi. E il primo non può non passare dalla salvezza. Questo vale pure per le formazioni che puntano dichiaratamente al primato». Rispetto alle due reti in quattro sfide, infine, Mosca fa spallucce: «Sì, i numeri sono a mio favore. Anche se mi interessa poco. Se ne segna 30 il Cobra e la squadra continua a vincere, è molto meglio».
Foto di Giuseppe De Zanet