«Alehandro Sina? Sicuramente farà parte della nostra rosa. E altrettanto sicuramente ci darà una mano. Sono contento di averlo in gruppo». Parole e musica di mister Nicola Zanini. Parole che il tecnico della SSD Dolomiti Bellunesi ha pronunciato sabato scorso, nell’immediato post partita col Conegliano. E che profumano di investitura per un ragazzo che compirà 18 anni a fine mese e, dopo aver messo in mostra qualità di rilievo sul palcoscenico degli Juniores, sta brillando pure in con i “grandi”.
SFORZI RIPAGATI – Già nel test di Ponte nelle Alpi contro il Portomansuè aveva sfiorato il bersaglio grosso e deliziato la platea con una serie di ottime giocate. Gol che, invece, ha trovato sabato scorso, a Pian Longhi: «La prima rete in prima squadra ha un sapore di liberazione – afferma proprio Alehandro -. Sentivo che era nell’aria, anche perché sto spingendo al massimo in ogni allenamento per migliorare e rendermi utile. Sono contento che sia arrivato questo momento: mi ha permesso di capire che gli sforzi, presto o tardi, vengono ripagati».
HABITAT – Sina è nel suo habitat: «All’interno del collettivo mi trovo benissimo. Sono a contatto con atleti di alto livello, mi aiutano se sbaglio qualcosa o mi correggono in certe situazioni. E questo mi fa crescere tantissimo: sia come persona, sia come giocatore. Posso assicurare che si sta formando davvero un bel gruppo».
JOHN CENA – Il tecnico Zanini lo ha simpaticamente ribattezzato con un soprannome: «Mi chiama John, in riferimento a Cena, il wrestler. Con il mister ho un rapporto quasi di amicizia: è una persona davvero preparata, non voglio deludere le sue aspettative». La maturazione di Sina è evidente: «Con gli occhi, cerco di “rubare” qualcosa a tutti i miei compagni di reparto. Essendo il più piccolo lì davanti, ho diversi esempi: piano, piano, sto facendo mio ciò che potrebbe servire in futuro. Sì, mi sento migliorato molto. In caso contrario, non potrei rimanere in un contesto come quello di serie D».
RAMPA DI LANCIO – La rete acrobatica, e di opportunismo, siglata con il Conegliano schiude nuovi orizzonti: «Ma vorrei che il gol fosse una rampa di lancio – conclude Alehandro – e non un traguardo. Ad ogni modo, sono molto fiero del mio percorso».
Foto di Giuseppe De Zanet