Per quasi un’ora di gioco, la SSD Dolomiti Bellunesi guarda dritta negli occhi la capolista Arzignano Valchiampo. Gioca alla pari, anzi, si fa addirittura preferire per alcuni tratti del match. E sfiora a più prese la rete che avrebbe rotto l’equilibrio. Ma il vento del match soffia in direzione contraria a ridosso della pausa, quando Corbanese è costretto a uscire per un problema alla caviglia (il capitano sarà sottoposto ad alcuni esami, in modo da capire l’entità dell’infortunio), mentre in apertura di ripresa i giallocelesti trovano due volte il bersaglio nell’arco di 4’: «Nel primo tempo abbiamo creato occasioni noi – è il commento di Stefano Mosca – nel secondo loro. Solo che l’Arzignano è passato in vantaggio: la differenza è tutta qui».
Il risultato di 3-0, però, è fin troppo duro: «Non dico che non sia veritiero – aggiunge il terzino sinistro – perché quando prendi tre “schiaffoni” devi solo stare zitto e tornare a casa. Tuttavia, il punteggio finale non rispecchia a fondo i valori emersi dal campo. In ogni caso, dobbiamo recitare il “mea culpa” per i gol incassati. Erano evitabili».
Mosca è andato vicinissimo a siglare il punto della bandiera, solo che la sua punizione si è stampata sull’incrocio dei pali. Come vicino al gol è andato Onescu, sul 2-0: «Quando crei un’opportunità così nitida e, a ruota, arriva il 3-0, è evidente che anche dal punto di vista mentale non è facile. Soprattutto in casa della capolista. Bisogna analizzare i motivi per cui abbiamo preso queste reti. E migliorare subito».
Subito, sì. Perché fra due giorni sarà ancora campionato: al “Baracca” di Mestre (ore 14.30) è in programma il recupero dell’ultimo turno del girone d’andata, saltato a fine gennaio.
Foto di Giuseppe De Zanet