Quella di Spinea sarà ricordata come la trasferta della “manita” (5-0 rifilato ai padroni di casa), ma anche e soprattutto dei giovani. Di Toniolo e Cossalter, due fuoriquota andati a segno. Di Faraon, autore della prima rete in serie D. E di Giacomo Poggiato. Sì, perché il difensore, classe 2004, è stato spedito in campo nei minuti finali da mister Ferro. E ha fatto il suo esordio assoluto in prima squadra: «Domenica scorsa – afferma il diretto interessato – è stata una giornata incredibile, un sogno che si è realizzato. Ho raggiunto un obiettivo che mi ero prefisso e ora posso guardare al futuro avendo la certezza che il duro lavoro, la determinazione e la tenacia prima o poi ti ripagano sempre».
IDENTIKIT – L’ingresso sul rettangolo verde si è rivelato una bella sorpresa: «Mi sentivo pronto per il debutto, ma dubitavo di entrare in campo perché ero stato da poco aggregato al gruppo di serie D. Appena sono stato chiamato in causa, ho pensato solo a fare il massimo e a dare una mano». L’identikit di Poggiato è ben delineato: «Sono un difensore, nelle giovanili ho coperto tutti i ruoli della retroguardia, anche se preferisco agire da terzino destro. Le mie caratteristiche principali? La corsa, la tenacia e la determinazione».
JUNIORES – Giacomo è uno dei punti fermi della squadra Juniores, fresca di qualificazione alla fase playoff: «La stagione è stata particolare perché avevamo iniziato bene. Poi, verso la fine dell’anno solare, abbiamo avuto un blocco e non riuscivamo più a vincere. Bravi noi e lo staff, tra infortuni e casi Covid, a rialzarci e a cambiare marcia nel 2022, arrivando ai playoff. Adesso è arrivato il momento di divertirci e di continuare lungo il percorso di crescita».
SCUOLA DI VITA – Un prato verde, una porta, un pallone: Poggiato non potrebbe desiderare nulla di più. E di meglio: «Il calcio per me è una scuola di vita, la mia passione. Molte delle giornate più belle sono legate a questo magnifico sport, che ormai si è preso una parte del mio cuore. Traguardi futuri? Pensiamo a quelli che devo ancora raggiungere. Poi, durante l’estate, me ne porrò altri».
Foto di Giuseppe De Zanet