L’esordio ufficiale è ormai alle porte: domenica 27, in un teatro che ha ospitato anche sfide di massima serie come lo stadio “Omobono Tenni”, la SSD Dolomiti Bellunesi affronterà i padroni di casa del Treviso. È il turno preliminare di Coppa Italia e la formula non prevede ritorno. Di conseguenza, chi vince si qualifica al primo turno, chi perde saluta la competizione. E in caso di equilibrio al 90’? Spazio ai rigori, senza passare per i supplementari. Attenzione alla novità: si gioca in orario serale. Ovvero, alle 20.
PRIMO PASSO – Dopo un mese di preparazione, l’attesa per il debutto si tocca con mano. Come testimonia il difensore spagnolo, Pablo Perez: «Ci aspetta una bellissima partita, nella quale si affronteranno due grandi squadre. Il Treviso, per il contesto territoriale e il tipo di organico che ha allestito, intende essere protagonista. Ma anche noi vogliamo dire la nostra. Interpreteremo il match con voglia, umiltà e ambizione, così da completare al meglio il primo passo della nostra annata». L’ex Campodarsego ha buone sensazioni: «Siamo un bel gruppo, stiamo lavorando parecchio e non vediamo l’ora di cominciare una stagione che si annuncia più che mai appassionante».
IMPARARE DAGLI ERRORI – I dolomitici hanno dato vita a cinque test nel pre-campionato: «Anche di fronte ad avversari di categoria superiore, abbiamo messo in mostra delle cose interessanti. E qualcuna negativa. Dobbiamo imparare dagli errori commessi e rafforzare le nostre certezze». Il dato dei gol incassati non preoccupa Perez: «No, nella maniera più assoluta. Ogni rete subita è stata analizzata con lo staff: vorrà dire che dedicheremo un’attenzione ancor più particolare a determinati aspetti».
VALORI UMANI – Al di là delle individualità, è l’intero collettivo a dover garantire il valore aggiunto: «Qui ho trovato valori umani importanti. Abbiamo fame e il desiderio di disputare un campionato di rilievo. Ogni giorno lo vediamo come un’opportunità per migliorarci. Siamo un gruppo che si rispetta e che, quando scende in campo, dà il 100 per cento. Il mister ci ha dato subito questa mentalità, oltre a un’identità chiara. Siamo tutti allineati: da chi, come me, è arrivato da poco, fino ai ragazzi confermati». Pablo si è già inserito a meraviglia in un contesto che sente particolarmente vicino: «Mii sento a casa. L’ho detto pure al mio agente e alla mia famiglia, fin dal giorno in cui sono arrivato: ho fatto la scelta giusta».
Foto di Giuseppe De Zanet