Chiara e Pablo, De Valerio e Perez. Uniti dallo stesso destino, dagli stessi colori, dallo stesso club: la SSD Dolomiti Bellunesi. Uniti da una passione contagiosa e una sensibilità rara. Uniti dalla capacità di essere delle guide, dentro e fuori dal campo: senza il bisogno di alzare la voce o di compiere gesti eclatanti. Uniti da una fascia al braccio. E dallo stesso ruolo: quello di capitani delle prime squadre dolomitiche. Conosciamoli meglio…
Soprannome?
De Valerio: «Deva».
Perez: «Pulpo».
Tre aggettivi per definirti.
D.V.: «Solare, ottimista, riflessiva».
P.: «Umile, onesto e sincero».
Il giorno più bello della tua vita?
D.V.: «16 giugno 2011: il giorno in cui è nata mia cugina Viola».
P.: «Lo scorso giugno, quando mia madre è uscita dall’ospedale dopo che sembrava tutto perduto».
La prima cosa che fai al mattino?
D.V.: «Un bel caffè con la moka».
P.: «Prima di alzarmi dal letto, 5 minuti di respiri: una sorta di mindfulness.»
E l’ultima, la sera?
D.V.: «Leggere un libro o le ultime news».
P.: «Controllo un po’ il telefono e finisco come inizio la giornata: con 5 minuti di mindfulness».
Tatuaggi?
D.V.: «Ne ho cinque».
P.: «Cinque, tutti con significato preciso: “credi in te stesso e nei tuoi sogni”, le iniziali del nome dei miei genitori e le coordinate della mia casa in Spagna».
Il tuo modello di riferimento nel calcio?
D.V.: «Ibra».
P.: «Puyol, come giocatore e come uomo».
La persona che più stimi al mondo?
D.V.: «Mia mamma».
P.: «La famiglia in generale. E la mia ragazza: siamo insieme da tanto tempo».
La partita che racconterai ai nipotini?
D.V.: «La semifinale di Coppa Italia contro la Triestina del febbraio 2019, nella quale ho segnato una doppietta che ci ha portate in finale».
P.: «È un’amichevole con la prima squadra del Celta Vigo, contro lo Sporting Gijón: il mio allenatore era Luis Enrique».
E quella che vorresti rigiocare?
D.V.: «La finale di coppa della scorsa stagione, persa ai rigori».
P.: «La finale giovanile della Coppa dei Campioni di Spagna, persa contro il Siviglia».
Sport preferito, escluso il calcio? E atleta?
D.V.: «Sci femminile. E Sofia Goggia: la stimo per la sua tenacia, dedizione e forza fisica».
P.: «Mi piace giocare a padel, mentre in tv adoro il tennis e le grandi tappe di Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta. L’atleta di riferimento è Rafa Nadal».
Ultimo libro letto?
D.V.: «Chiara Bassi – Perlage Suite Sommelier».
P.: «Invictus».
E film visto?
D.V.: «Rocketman».
P.: «Tour de France – Sulla scia dei campioni».
A tavola non può mai mancare…?
D.V.: «Salame e formaggio».
P.: «“Pulpo a la gallega”».
Una cosa che ti ha reso orgoglioso e di cui sei stata/o protagonista?
D.V.: «Essere riuscita a completare la ricostruzione di casa mia».
P.: «Ogni volta che aiuto una persona».
Vacanza da sogno: dove e con chi?
D.V.: «Las Vegas insieme ai miei amici».
P.: «Luoghi di mare con la mia ragazza e gli amici».
Rapporto con i social network?
D.V.: «Li utilizzo frequentemente».
P.: «Sono attivo sui social: è un modo per tenermi informato e continuare ad avere contatti con colleghi che non ho più rivisto».
Come ti immagini tra vent’anni?
D.V.: «Con qualche ruga in più, ma giovane dentro. Scherzi a parte, vorrei continuare a seguire il calcio femminile dalla parte dirigenziale o da allenatrice».
P.: «Mi immagino come una persona con sane abitudini di vita e sempre legata allo sport. Non so se in veste di allenatore, preparatore fisico o nutrizionista».
Se incontrassi te stesso da bambino/a, cosa gli/le diresti?
D.V.: «Di non voler crescere in fretta, di combattere per gli ideali e le passioni. E di vivere la vita al meglio, senza paura dei pregiudizi o delle difficoltà che incontrerà».
P.: «Fidati di te stesso. Conduci la tua vita in modo che un domani non ti pentirai di nulla rispetto a ciò hai fatto o non hai fatto».
Cosa avresti voluto trovare sotto l’albero?
D.V.: «Il biglietto per il Tomorrowland 2024».
P.: «La salute per me e le persone che mi circondano».
Un augurio alle tifose e ai tifosi della SSD Dolomiti Bellunesi?
D.V.: «Auguro di trascorrere un sereno periodo natalizio, ritrovare la serenità e raggiungere ogni obiettivo nell’anno nuovo. Vi aspettiamo numerosi negli stadi perché siete la nostra fonte di energia e sostegno».
P.: «Buone feste da trascorrere con i vostri cari, nella speranza che il 2024 sia ricco di successi sportivi. E con lo stadio sempre più pieno».