È un appuntamento a suo modo storico. Per le ragazze, ma anche per la SSD Dolomiti Bellunesi. Perché per la prima volta, nella sua pur breve storia, la società si troverà a giocare una finale con un trofeo in palio. E all’interno di una competizione sancita dal marchio dell’ufficialità: ovvero, la Coppa Italia femminile di Eccellenza (fase veneta). Domenica 2 aprile (ore 15.30), le dolomitiche saranno di scena in terra veneziana: a Dolo, dove ad attenderle troveranno le veronesi del Real San Massimo. Ci si gioca tutto in 90’. O 120’, qualora persistesse la parità al triplice fischio. Se la situazione di equilibrio non dovesse sbloccarsi neppure al termine dei supplementari, allora si procederà all’esecuzione dei calci di rigore.
BUONA CONDIZIONE – «È una delle partite più importanti delle mia carriera da allenatore – ammette mister Francesco Pellicanò -. All’appuntamento arriviamo in una condizione molto buona: soprattutto a livello mentale. Nessun dubbio, sentiamo l’importanza dell’evento: non capita spesso di giocare una finale a livello regionale. Ma, allo stesso tempo, c’è fiducia, oltre alla consapevolezza nei nostri mezzi». La squadra è in salute. E lo ha confermato una volta di più domenica scorsa, quando ha pareggiato in rimonta con la capolista Virtus Padova, nonostante due defezioni (e mezzo) di rilievo: Cappellano e Busin, mentre De Zolt è stata costretta ad alzare bandiera bianca a partita in corso. «Uscire indenni da un campo del genere – riprende Pellicanò – e contro avversarie così agguerrite, non era affatto semplice. E abbiamo pure sfiorato la vittoria».
PENSARE POSITIVO – Il mister ha già radiografato l’avversario che la SSD Dolomiti Bellunesi affronterà a Dolo: «Il Real San Massimo ha almeno un paio di individualità di valore. Un terzino che spinge parecchio e un’atleta che agisce da esterno alto a destra: velocissima. Senza considerare un buon centrocampo: in ogni caso, sono convinto che ce la giocheremo alla pari. Abbiamo la mentalità giusta». Pellicanò non potrà contare sulla squalificata De Bastiani, in difesa, ma spera di recuperare Cappellano, alle prese con l’influenza. E avrà sicuramente a disposizione Busin: «Cosa chiedo alle ragazze? Di interpretare la finale di Coppa Italia con lo stesso spirito messo in mostra da Natale in poi. Devono solo mettere in campo le loro qualità, la grinta necessaria. E pensare positivo». La finale è alle porte: c’è una coppa in palio. E una pagina di storia del club da scrivere. Anzi, quella è già stata scritta.