Step by step: la SSD Dolomiti Bellunesi procede un passo per volta. Perché è vero che all’orizzonte ci sono quattro partite nell’arco di quattordici giorni, ma ora l’attenzione è rivolta al confronto di domenica 12 (ore 14.30), quando al polisportivo di Belluno arriverà il Breno. E il gruppo di Zanini vuole ritrovare una vittoria casalinga che, in campionato, manca dallo scorso 8 ottobre: ovvero, dall’1-0 sul Bassano. Dal canto loro, i lombardi, prossimi avversari, occupano la quartultima piazza della graduatoria. Ma, soprattutto in trasferta, sanno essere estremamente pericolosi, come testimoniano i pareggi strappati a Cjarlins e Campodarsego, oltre al successo sulla Virtus Bolzano.
SFUMATURE – Ad analizzare la sfida è Leonardo Mazza, sempre più a suo agio nella nuova veste dolomitica: «Sarà una partita difficile, come tutte, all’interno di un campionato in cui può succedere qualsiasi cosa. Bisogna lavorare duramente in settimana, come stiamo facendo. In ogni caso, abbiamo il desiderio di tornare a vincere. Anche perché non conosco un giocatore che vada in campo per perdere: pure nelle gare precedenti, posso assicurare che abbiamo sempre dato il massimo con l’obiettivo di portare a casa punti utili al nostro cammino. Poi a volte non è andata bene, ma il risultato è figlio di tante sfumature».
COMPATTEZZA – Dopo due sconfitte casalinghe di fila, era importante ritrovare solidità, compattezza. E fiducia: «La trasferta di Chions ha dimostrato che la squadra è viva ed è sul pezzo. Ci è mancato solo il guizzo finale per condurre in porto una partita che avremmo meritato di vincere». In Friuli, Mazza ha trovato un posto fra gli undici di partenza: «L’ambientamento procede bene, mi sto integrando con il gruppo e sto aumentando sempre di più il minutaggio. Voglio aiutare il collettivo e arrivare al top della mia condizione». Ma Leonardo, in ambito calcistico, è un eterno “insoddisfatto”: «Non sono mai contento, chiedo sempre di più a me stesso. Non tanto per una questione personale, ma perché voglio dare una mano ai compagni».
FIDUCIA – Umiltà, impegno. E qualità in regia: il centrocampista sbocciato nelle giovanili del Bologna si è già ritagliato un ruolo preciso nello scacchiere di mister Zanini. «Ero fermo da parecchio tempo e trovare continuità e fiducia era fondamentale. Proseguo nel lavoro, con una consapevolezza: in ogni allenamento è possibile apprendere qualcosa e migliorare una qualità».
Foto di Giuseppe De Zanet