«Il gol subìto? Errore mio. Cerco sempre di essere onesto e oggettivo con me stesso: lo sbaglio c’è, nessun dubbio». Tanto di cappello a Marco Masut: un ragazzo che, a 19 anni ancora da compiere, non solo ci mette la faccia, ma si assume un peso anche eccessivo di responsabilità.
Eccessivo, sì. Perché non è di sicuro colpa del numero uno, cresciuto nel Pordenone, se la SSD Dolomiti Bellunesi è tornata senza punti dalla trasferta di Campodarsego. E ha rimediato l’ottava sconfitta in campionato: una sconfitta che costa l’aggancio al sesto posto, perfezionato proprio dai biancorossi di Masitto. «Siamo una squadra forte, purtroppo però in certe occasioni ci perdiamo e non riusciamo più a mettere in pratica il calcio che è nelle nostre corde. Basta un piccolo episodio e caliamo in termini di attenzione».
Marco non è tipo da accampare scuse. Anzi, è particolarmente autocritico, ormai lo si è capito. E per questo non si sofferma sulla sfilza di defezioni: in terra padovana, infatti, mancavano Petdji, Trevisan, Tibolla, Corbanese, Posocco e, di fatto, anche De Leo, entrato solo negli ultimissimi scampoli di match. Recuperare almeno una parte di questi assenti sarà prioritario in vista del confronto in programma nell’ultimo weekend di marzo, quando al polisportivo approderà la vice capolista Clodiense: «La sosta ci servirà per riflettere sull’ultima gara – conclude Masut – e per ripartire al meglio».
Foto di Giuseppe De Zanet