È un mercoledì di coppa. E di grandi suggestioni. Perché la sfida, a eliminazione diretta, andrà in scena in orario pre-serale: alle 18, con le luci dei riflettori a illuminare un confronto che mette in palio un biglietto per gli ottavi di finale. A contenderselo sono la SSD Dolomiti Bellunesi e la Luparense: le due squadre hanno già incrociato i loro destini in campionato, lo scorso 28 ottobre, e a San Martino di Lupari finì 1-1. Ma ora, a diciotto giorni di distanza, ecco un nuovo faccia a faccia sul palcoscenico di Coppa Italia. E davanti al pubblico dello stadio polisportivo di Belluno.
POSTA IN PALIO – Dopo aver eliminato Treviso, Monte Prodeco e Virtus Bolzano, i dolomitici sognano di spingersi a un livello mai raggiunto prima nella competizione. Per farlo, dovranno superare i “lupi” nei 90’ regolamentari. Sì, perché non è previsto il ritorno. Chi vince si qualifica, chi perde saluta. E in caso di parità? Si procederà direttamente all’esecuzione dei calci di rigore, senza passare attraverso i supplementari. Insomma, la posta in palio è davvero stimolante. Per tutti. Anche per un centrocampista in rampa di lancio, come Simone Baldassar: «Entriamo in campo sempre per vincere – afferma -. E poi le vittorie sono “contagiose”: portano altre vittorie».
FIDUCIA – Il diciannovenne, nato a Vittorio Veneto, è reduce da due gare di fila da titolare, a Chions e contro il Breno: «È un periodo molto buono, soprattutto a livello mentale, se è vero che il mister e i compagni mi stanno dando parecchia fiducia. In merito all’ultima sfida con i lombardi, la considero un’occasione persa. Abbiamo affrontato una formazione alla nostra portata: purtroppo, una volta raggiunti sull’1-1, non siamo più riusciti a riportare la gara dalla nostra parte».
EQUILIBRIO – La SSD Dolomiti Bellunesi tiene in grande considerazione la Coppa Italia: «È necessario mantenere alta l’intensità, come fa una grande squadra – prosegue Baldassar -. E, in realtà, come abbiamo sempre fatto. Dobbiamo però sfruttare al meglio le occasioni che ci verranno concesse». Poter contare su ogni elemento della rosa è fondamentale, soprattutto in un momento in cui la mediana è orfana di Yabrè (sta recuperando dall’infortunio al ginocchio, rimediato nella seconda giornata di campionato) e Tardivo (fermatosi per un problema nella rifinitura prima del match col Breno), mentre Caprioni, ai box per quasi un mese, è appena rientrato: «Dopo le difficoltà iniziali, normali nel percorso di crescita – conclude il centrocampista sbocciato nel vivaio del Pordenone – sto trovando il giusto equilibrio mentale e fisico. Voglio aiutare il gruppo a centrare gli obiettivi di inizio stagione».
Foto di Giuseppe De Zanet