Gaia Mastel è tornata a casa. Il regalo di Natale, infatti, arriva con qualche giorno d’anticipo per la SSD Dolomiti Bellunesi femminile, che potrà fare affidamento sulla talentuosa ventitreenne: un’atleta che può agire in varie zone del campo, ma ha spiccate doti e qualità offensive.
ARIA FRESCA – «Dopo tanti anni lontana da casa, prima per lo studio e poi per il calcio – afferma Gaia – ho deciso di compiere un passo indietro e tornare alle origini. Stavo vivendo un periodo difficile: non riuscivo a dare il meglio sul rettangolo verde e tutto ciò si rifletteva anche nella vita di ogni giorno. Ho deciso quindi di mettere al primo posto la mia serenità. E sono soddisfatta della scelta. Tornare in territorio bellunese è stata una boccata d’aria fresca: mi ha ridato la gioia e il divertimento nel giocare a calcio».
LEADER – Mastel ha la stoffa della leader: «In campo divento una persona diversa. Mi piace parlare molto, sia per incitare le mie compagne, sia per “guidarle”. Mi metto a disposizione del collettivo e del mister nel miglior modo possibile. A volte ammetto di scaldarmi un po’ troppo, ma è una parte del mio carattere che sto tentando di migliorare. Il gruppo che ho trovato? Unito e coeso. Sono rimasta piacevolmente stupita».
PERCORSO – Il curriculum calcistico di Gaia è di tutto rispetto: «Ricordo con piacere l’esperienza a Bologna, nella stagione 2020-21, quando siamo arrivate a un passo dalla promozione in serie B. Nonostante la delusione finale, è stato un anno ricco di esperienze che porterò sempre con me. Il mio percorso col pallone ha inizio a 11 anni nel Domegge: fino a qualche mese prima, praticavo l’hockey su ghiaccio. A 15 anni sono approdata a Belluno, dove ho giocato fino a metà 2020, poi mi sono spostata a Bologna e, dopo una stagione positiva, ho ricevuto un’offerta dalla Lucchese. A dicembre dello stesso anno, l’approdo all’Arezzo, con cui abbiamo ottenuto il salto in B, mentre l’esperienza più recente è a Riccione».
INTERESSE MEDIATICO – Nel corso del tempo, anche la ventitreenne nata a Pieve di Cadore ha toccato con mano la crescita del movimento calcistico “rosa”: «Di sicuro c’è più interesse, soprattutto a livello “mediatico”. Questo però non significa che l’attenzione sul calcio femminile sia sempre positiva. Purtroppo il maggior interesse può portare a dinamiche a volte ostili e difficili da gestire». Mastel è pronta a scendere in campo in maglia dolomitica: «Mi auguro di riuscire ad aiutare le ragazze e il mister. Questa è una realtà che mi sta veramente a cuore: spero che riusciremo a toglierci qualche soddisfazione, in modo tale da costruire un progetto orientato al futuro della società». Domenica, intanto, le dolomitiche affronteranno la terza giornata di Coppa Italia. E saranno di scena a Carbonera (fischio d’avvio alle ore 14.30).