DOLOMITI BELLUNESI-PORDENONE 2-5
GOL: pt 6’ e 38’ Candellone, 21’ rigore di Svidercoschi; st 17’ Artioli, 20’ Andreoni, 28’ Piscopo, 32’ Torrasi.
DOLOMITI BELLUNESI (primo tempo): Saccon; Conti, Alari (29’ Pettinà), Toniolo; Cucchisi, Casella, T. Cossalter (25’ Artioli), Macchioni; Estévez, Svidercoschi, Faraon.
DOLOMITI BELLUNESI (secondo tempo): Saccon; Pasqualino, Sommacal, Pettinà (42’ Fremiotti); De Paoli, De Carli (31’ Perez), Arcopinto, Artioli (24’ Corbanese), Onescu; Vinciguerra, A. Cossalter. Allenatore: L. Brando.
PORDENONE: Festa, Andreoni, Benedetti, Torrasi (st 35’ Biondi), Maset, Bassoli, Zammarini, Burrai, Magnaghi, Piscopo, Candellone (st 35’ Palombi). Allenatore: D. Di Carlo.
ARBITRO: Andrea Dal Col di Belluno (assistenti: Viviana De Rocco e Stefano Collazuol).
NOTE. Spettatori: 300 circa. Angoli: 11-4 per il Pordenone. Recupero: pt 0’; st 3’.
Due gol, due infortuni (uno meno preoccupante), un punteggio che sorride a un avversario di categoria superiore, ma anche, e soprattutto, un’evidente crescita dei dolomitici sotto il profilo della manovra, della tenuta del campo, della personalità. Eccola qui, l’essenza del terzo confronto nel pre-campionato della SSD Dolomiti Bellunesi. Un test su cui il Pordenone di Mimmo Di Carlo mette l’impronta, grazie alla doppietta di Candellone e a un finale nel segno della concretezza. Ma che i ragazzi di mister Brando interpretano con impegno, razionalità e idee chiare. Sì, la strada imboccata è quella giusta. Tuttavia, non manca una nota stonata. Anzi, due: come i problemi che hanno costretto Thomas Cossalter (spalla) e Alari (taglio al sopracciglio) ad abbandonare anzitempo la contesa.
“SVIDE” GLACIALE – Anche in questa circostanza, però, i padroni di casa si ritrovano sotto dopo pochi minuti: 6, per la precisione. E ancora una volta è un errore in fase d’impostazione a spalancare la via della rete all’avversario di turno: nello specifico, a Leonardo Candellone, che ruba la sfera all’altezza della mediana, si invola verso la porta e insacca. Poco dopo, Saccon si supera sulla punizione di Burrai, ma al 20’ Estévez è lesto a prendere il tempo a Benedetti, in area, e a guadagnare il penalty: dal dischetto si presenta Svidercoschi. Ed è glaciale: portiere da una parte, palla dall’altra. Il punteggio torna in equilibrio. Ma solo momentaneamente, visto che a 7’ dall’intervallo il solito Candellone sfrutta un cross dalla sinistra e, di testa, perfeziona il secondo vantaggio dei “ramarri”.
PENNELLATA DI ARTIOLI – Nella ripresa, Artioli decide di usare il rettangolo verde come se fosse una tela. E il suo sinistro come un pannello: il risultato? È un’opera d’arte: ovvero, la punizione mancina che scavalca la barriera e va a infilarsi nei pressi del sette. Capolavoro vero. Anche se la tela dolomitica è puntualmente macchiata da una compagine abile a capitalizzare al meglio ogni occasione, o quasi: così Andreoni riporta avanti i neroverdi. E mentre Corbanese non arriva di un soffio sull’invito di De Paoli, per il possibile 3-3, Piscopo cala il poker e Torrasi fissa la cinquina. Ma il punteggio mente.
L’ANALISI DI BRANDO – «In questa fase è importante capire, vedere, coltivare un’identità in termini di temperamento – analizza mister Lucio Brando -. E direi che stiamo entrando nel giusto “mood”. Gli infortuni? Alari non ci preoccupa, Thomas Cossalter è da valutare». Rispetto al gruppo, invece, il tecnico è cristallino: «I ragazzi devono sudarsi la maglia. Con un collettivo numeroso è più complicato? E allora ci devono mettere qualcosa di extra. Poi chi avrà maggior talento e qualità avrà più minutaggio, gli altri continueranno a lavorare, cercando di migliorare». A proposito di lavoro, da lunedì riprendono gli allenamenti a Libano di Sedico, mentre il prossimo confronto è in programma sabato 13 contro la Marosticense.