DOLOMITI BELLUNESI-PERMAC VITTORIO VENETO 2-1
GOL: pt 7’ e 18’ De Zolt; st 9’ Brigiotti su rigore.
DOLOMITI BELLUNESI: C. Triches, De Bastiani, De Zolt, G. Sommariva (st 30’ De Paoli), Rosson, Cappellano (st 41’ Andolfatto), Sacchet (st 24’ De Betta), Busin, Mastel, Barduca (st 19’ Cercenà), De Valerio (in panchina: Bogo, Vecellio).
PERMAC VITTORIO VENETO: Da Ronch, Zandegiacomi, Bardahan (st 1’ Da Soller), Gallina, Fant, Guolla (st 16’ Zago), Sordon, Modolo, Brigiotti, Lion (st 33’ Sperandio), Zilli (st 1’ Salvador) (in panchina: Zanon). Allenatore: A. Cipriani.
ARBITRO: Giancarlo Valentino di Belluno.
NOTE. Ammonita: De Valerio. Angoli: 6-3 per la SSD Dolomiti Bellunesi.
Più forte di tutto. E di tutti. In primis, di un avversario di alto profilo come il Vittorio Veneto. Ma più forte anche delle difficoltà che hanno scandito l’avvicinamento alla prima sfida ufficiale della nuova annata. Basti pensare che, oltre alla guida tecnica di Francesco Pellicanò, mancavano all’appello Squarcina, Lucrezia Triches, Pattaro e Manfroi: tutte costrette ad assistere al derby del Fadalto dalla tribuna per problemi di tesseramento.
Eppure, la SSD Dolomiti Bellunesi è riuscita ugualmente a risolvere il rebus. E a conquistare un successo dal peso specifico considerevole. Per la situazione e per il modo in cui è maturato. L’approccio, infatti, si è rivelato impeccabile. Tanto è vero che, al 18’, Susanna De Zolt e compagne erano già avanti di due reti. E De Zolt non è citata a caso.
Perché è stata proprio l’atleta che agisce nel ruolo di esterno a indirizzare il match sul binario giusto, dopo aver sfruttato una corta respinta della retroguardia ospite: tiro di prima intenzione e palla nel sacco. Non contenta, la talentuosa giocatrice, protagonista la scorsa primavera al Torneo delle Regioni, ha sfruttato al meglio un corner di Busin e, grazie a un tiro a incrociare, ha fissato il raddoppio.
Pronta la reazione del Vittorio, che ha accorciato le distanze in avvio di ripresa. Ma le padrone di casa hanno retto al meglio. E sfiorato in più circostanze il tris: in particolare con Rosson (traversa piena) e Cercenà, con un colpo di testa che forse aveva superato la fatidica linea bianca.
In ogni caso, buona la prima. Per l’intero collettivo. E per Emma Sacchet, all’esordio assoluto.