Sono passati meno di quattro mesi dal quel giorno (era il 7 maggio) in cui un ragazzo, nato e cresciuto in territorio dolomitico, si è ritrovato di fronte il suo passato, le sue origini, i suoi amici. E non in una partita qualsiasi, bensì nell’ultimo e decisivo atto del campionato: una gara che, oltre ai tre punti, valeva nientemeno che la permanenza in serie D. Il ragazzo in questione è Filippo De Paoli, la primavera scorsa in prestito al Prodeco Montebelluna. E, di riflesso, avversario della SSD Dolomiti Bellunesi.
ESPERIENZA PARTICOLARE – Ora, però, “Depa” ha ripreso la strada di casa. E uno strano scherzo del destino metterà ancora una volta, una di fronte all’altra, le “sue” squadre. Sabato 2 settembre (ore 16), allo stadio Zugni Tauro di Feltre, la storia infinita tra Dolomiti e Prodeco vivrà un altro capitolo. Nella circostanza, non si gioca per i tre punti, ma per la promozione al turno successivo di Coppa Italia: «Quella di Montebelluna – afferma il ventunenne – è stata un’esperienza particolare. Mi ha aiutato a crescere sia in campo, sia fuori».
SFIDA AI COMPAGNI – L’attaccante, passato pure per il settore giovanile del Monza, riavvolge il nastro dei ricordi: «In quell’ultima partita, al polisportivo di Belluno, confidavo di raggiungere i playout con il Monte e, allo stesso tempo, speravo che la Dolomiti si salvasse in base ai risultati sugli altri campi. Non lo nascondo, sfidare alcuni miei compagni è stato strano, anche se stimolante. Soprattutto i ragazzi di Feltre come Toniolo, De Carli e i fratelli Cossalter, Alex e Thomas, con cui gioco insieme da più tempo».
BLITZ AL “TENNI” – Ora, però, si apre un’altra fase. E all’orizzonte c’è uno scontro a eliminazione diretta: «Sarà di sicuro una partita complicata, diversa da quella col Treviso. Spetta a noi interpretarla nel modo giusto». A proposito di Treviso, il preliminare di domenica scorsa, allo stadio “Omobono Tenni”, ha lasciato buone sensazioni. E una qualificazione ottenuta attraverso i rigori, dopo l’1-1 nei tempi regolamentari: «Sì, la recente trasferta ha dato risposte importanti, anche perché abbiamo affrontato una compagine forte, attrezzata e destinata a lottare per le prime posizioni». Ma la SSD Dolomiti Bellunesi può fare affidamento sulla forza del collettivo: «Ci aiutiamo l’uno con l’altro, siamo davvero un bellissimo gruppo, molto unito».
Foto di Giuseppe De Zanet