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Una nuova figura professionale arricchisce lo staff del settore giovanile targato SSD Dolomiti Bellunesi: è quella di Alberto De Nardi. Un allenatore pronto ad affiancare il responsabile tecnico della “cantera”, Yari De Rossi, e a monitorare i vari mister del vivaio nel lavoro sul campo. «Le squadre sono tante – ha affermato il neo arrivato – e sarò ben felice di seguire i colleghi in un ambiente molto stimolante».
IL PERCORSO – Diplomato Isef e in procinto di concludere il corso Uefa A (domani avrà l’esame di medicina), De Nardi è di Giavera del Montello e ha iniziato ad allenare alla Cimasport, l’attuale settore giovanile del Liapiave. Poi sette anni a Nervesa, dove ha rivestito il ruolo di responsabile della Scuola calcio e guidato tutte le categorie, dai Piccoli amici alla prima squadra, con una parentesi da preparatore atletico. Quindi, altri sette anni alla Liventina, nobilitati da due titoli italiani Under 15 dilettanti, nel 2015 e 2018. L’ultima esperienza, invece, è legata al Venezia: quattro stagioni al timone di Under 12 e 14. Ed era il vice dell’Under 17: «Sarò fra le Dolomiti tre giorni a settimana – prosegue – e vedrò un paio di partite nel weekend. In questo primo periodo sto girando per i vari campi e affinando la conoscenza di tutti gli allenatori».
ORGANIZZAZIONE – De Nardi porta conoscenze, professionalità. E una ventata di novità: «Lungo un percorso di aggiornamento, che ho condotto durante l’estate, mi interessava capire come lavorava ed era strutturata la SSD Dolomiti Bellunesi in ambito giovanile. E ho subito toccato con mano la buona organizzazione del club. Da qui, è nata l’occasione: mi ha contattato il responsabile del vivaio, Ivan Da Riz, e ha avanzato una proposta che rientrava in pieno nel mio interesse. Anche perché ho sempre allenato e agito sul rettangolo verde. E mi stimolava provare qualcosa di diverso: qualcosa che mi facesse uscire dalla zona confort. E crescere».
RELAZIONI – L’ex Venezia non ha dubbi rispetto alla scelta presa: «Sono convinto che questa avventura mi permetterà di ampliare il bagaglio di competenze e di capire come relazionarmi in un altro modo con i colleghi. In più, arrivo in una realtà nuova, ricca di potenzialità, orientata a crescere. E nella quale si respira un grande entusiasmo».
