Una vera e propria diga davanti alla difesa. Schierato a partita in corso, e in una posizione non abituale, Gabriele Vavassori risponde “presente”. E conferma in maniera tangibile un assunto che magari può suonare in maniera retorica e ripetitiva, ma rappresenta la realtà: nel lungo cammino del campionato, c’è bisogno di tutti. Nessuno escluso. A maggior ragione nei finali di stagione. Non esistono prime o seconde scelte: esistono componenti di un gruppo che ha il compito di muoversi, agire e ragionare come un blocco compatto. E il ventiquattrenne di Magenta, di questo gruppo, è un tassello importante. Lo ha confermato una volta di più nel match di domenica scorsa, a Sedico: in campo a inizio ripresa, l’ex Crema si è subito calato al meglio nelle pieghe del match e ha contribuito al successo per 3-2 sul Montecchio Maggiore.
GIUSTO APPROCCIO – «Sono soddisfatto della prova: mia e di tutti i compagni – spiega il diretto interessato -. Sia chi ha giocato dall’inizio, sia chi è entrato dopo e ha dimostrato il giusto approccio. Al di là della questione personale, ciò che conta è che la squadra abbia vinto». Vavassori è un jolly difensivo: «Ma il ruolo di centrocampista lo avevo già interpretato cinque anni fa, per un paio di sfide. Allora la mia formazione dell’epoca era un po’ in emergenza».
ADATTAMENTO – Duttilità e spirito di adattamento, quindi. Due caratteristiche che rispecchiano pure Toniolo: partito largo a sinistra, nella sua posizione naturale, Francesco è stato schierato in mediana, in seguito all’infortunio di Tuninetti. Insomma, la SSD Dolomiti Bellunesi, nel suo insieme, ha dato risposte davvero confortanti: «Mi sto trovando bene con lo staff – riprende Vavassori – e con i compagni. Spero di proseguire in questa direzione. Entrare dalla panchina? Non è facile, ma due qualità non devono mai mancare: ovvero, la determinazione e la cattiveria».
ALEX E I GRATTACAPI – Al cospetto del Montecchio, i dolomitici sono andati a segno per tre volte in 90′. Ed è la prima volta che accade, in campionato, tra le mura amiche: «Il nostro reparto avanzato è completo in ogni suo tassello. Lo posso assicurare perché in allenamento devo marcare attaccanti molto forti: chi mi dà più grattacapi, forse, è Alex Cossalter, perché è rapido e veloce, mentre io sono longilineo». Parola di Vavassori: il jolly di difesa. E la diga di centrocampo.