È all’orizzonte l’ultimo turno del girone eliminatorio legato alla Coppa Italia femminile di Eccellenza. E le atlete della SSD Dolomiti Bellunesi saranno ospiti del Lady Maerne. Domenica 22 (ore 14.30), in terra veneziana, il collettivo di mister Pellicanò scenderà in campo con un chiodo fisso in testa: ottenere il passaggio al secondo turno. Basta un punto per obliterare il biglietto qualificazione.
PILASTRO – Pochi dubbi: Sommariva e compagne sono pronte all’appuntamento e, in generale, ad affrontare la seconda metà di stagione. Come sottolinea la dirigente responsabile, Chiara Tranquillin: «La squadra è affiatata, il gruppo e le potenzialità ci sono. Abbiamo tutte le carte in regola per fare bene e toglierci qualche soddisfazione». Anche lo staff è coeso: «Con Franca Saccon, Luca Toldo e Alessio Colombo abbiamo formato davvero un bel team. Oltre ad aiutarci, ci prodighiamo per far si che alle ragazze non manchi nulla. Ci sono aspetti su cui dobbiamo ancora lavorare, ma possiamo sempre contare sull’aiuto della storica dirigente Fiorentina Pilon: un pilastro del pallone in rosa, a livello provinciale e regionale, ora impegnata con le ragazze dell’Under 19».
ZIO E MENTORE – Tranquillin si è avvicinata allo sport soprattutto grazie a una persona: «Luigi Calligaro, detto “Gigi Pompa”. È stato un punto di riferimento del calcio femminile ed era anche mio zio. Scomparso circa un anno fa, mi ha lasciato in eredità la sua passione, le sue conoscenze e lo spirito di sacrificio». Il passato di Chiara strizza l’occhio al rettangolo verde: «Giocavo alla Dynamo Vellai, quindi sono passata al Primiero, società alla quale sarò sempre grata e riconoscente. A causa di un infortunio al ginocchio, ho poi deciso di dedicarmi solo alla parte dirigenziale, sempre seguendo le orme di mio zio».
CREDIBILITÀ – Ora, nel segno della SSD Dolomiti Bellunesi, si apre un nuovo capitolo: «È un enorme passo avanti. Far parte di una società strutturata nel maschile garantisce più visibilità e maggiori possibilità di incrementare l’organico. Abbiamo posto i primi mattoncini orientati a costruire, anche nel femminile, una struttura più solida e attrattiva per coloro che vorranno affacciarsi a questa realtà. Ma ci vuole tempo: di conseguenza, continuiamo a lavorare, sperando di raccogliere i frutti il più presto possibile». In chiusura, Tranquillin fissa gli obiettivi: «A fine stagione sarò soddisfatta se avremo raggiunto la parte alta della classifica, mantenuto lo spogliatoio unito e se sarà aumentata la nostra credibilità nei confronti in primis della società e poi di chi contribuisce a sostenerci a livello economico. Mi piacerebbe, inoltre, che le ragazze attualmente impegnate fuori provincia decidessero di rientrare per dare continuità al movimento».