DOLOMITI BELLUNESI-MONTEBELLUNA 2-1
GOL: pt 20’ Ticli, 29’ Kociu; st 40’ Sina su rigore.
DOLOMITI BELLUNESI: Di Tommaso, Dal Magro, Capacchione (st 15’ Gallio), Nwoke, Zanolla, Breda, Ticli, Filippin (st 1’ Molin), Rossi, Sina, Triolo (st 30’ Spagnol, 42’ Cappellin). Allenatore: M. Campaner.
MONTEBELLUNA: Spadetto, Freschi, Vicini, Sartor, Fabris, Conchetto, Pivato, Andreola, Kociu, Sellati, Sommacal. Allenatore: M. Mutta.
ARBITRO: Francesco Zecchinato di Mestre (assistenti: Ivan Marzari e Emmanuel Combes di Bassano del Grappa).
NOTE. Ammoniti: Triolo, Filippin, Sellati, Freschi. Espulso: st 30’ Vicini.
Sarà anche platonico, ma è un titolo che riempie di gioia e soddisfazione l’intero ambiente della SSD Dolomiti Bellunesi: il titolo di campione d’inverno, ottenuto dalla formazione Juniores. Grazie alla sesta vittoria consecutiva, timbrata allo stadio Zugni Tauro di Feltre contro il Montebelluna, i dolomitici chiudono il girone d’andata in vetta alla graduatoria, a braccetto col Montecchio Maggiore. A conferma degli straordinari progressi compiuti dal gruppo, da un paio di mesi a questa parte.
Di fronte a un avversario di spessore, i padroni di casa prendono subito un palo con Ticli e, al 20’, sbloccano la situazione: parte del merito è di Sina, protagonista di una pregevole azione coast to coast e di un assist perfetto per Ticli, abile a farsi trovare pronto all’appuntamento con il gol. Ma il Montebelluna impatta poco dopo, con una gran punizione di Kociu. Divisione della posta? Non proprio, perché a 5’ dalla fine l’arbitro concede un rigore ai dolomitici: Zanolla, però, si fa parare il tiro al dischetto. Solo che il guardalinee richiama l’attenzione del direttore di gara: il portiere si è mosso prima. E il penalty è da ripetere: questa volta con Sina. E questa volta è gol: 2-1, primato confermato e una dedica speciale. La dedica, stampata pure in una maglietta esibita dall’intera squadra, ad Andrea Pavei. Perché lo sfortunato Andrea, la settimana scorsa, si è rotto per la terza volta il legamento crociato. E il pensiero non può che andare a lui.