Adams Fadiyl Bandaogo è ufficialmente un giocatore della SSD Dolomiti Bellunesi. Terminato il periodo di prova, il centrocampista, classe 2004, ha convinto chiunque. Non solo per il gol al debutto contro la Virtus Verona (un tiro di prima intenzione sotto la traversa) e per i 90’ ad alta intensità sfoderati nella recente uscita di Ponte nelle Alpi, con il Portomansuè. Ha convinto per la maturità, la poliedricità, il suo modo di stare in campo e nel gruppo.
DARE IL MEGLIO – «Sono felice – commenta Bandaogo – qui ho trovato un ambiente davvero caloroso, accogliente e tranquillo. Quando sono arrivato, tutti hanno cercato subito di farmi sentire a casa. E questo mi ha fatto immensamente piacere: ci sono le condizioni ideali per dare il meglio». La rete siglata allo Zugni Tauro non è stata banale: «Sono riuscito a inserirmi con i tempi giusti, mentre il cross arretrato di Fagherazzi si è rivelato perfetto. Nel complesso, una gran bella azione, ben costruita».
IDOLO KANTÈ – Fadyil è nato a Parma il 29 marzo di 19 anni fa. Sì, il 29 marzo, proprio come il suo idolo: N’Golo Kantè. Il padre è originario del Burkina Faso, la madre della Costa d’Avorio. E, nella città ducale, Bandaogo ha completato l’intero percorso a livello giovanile, al di là di una parentesi nella Primavera Fiorenzuola: «Mi ritengo una mezzala “moderna”, che può dare tanta corsa e intensità alla squadra, oltre a buone letture tattiche». Il giovane prodotto del vivaio parmense è entrato in sintonia anche con mister Zanini: «Non mi ha mai messo pressione, anzi, mi ha sempre spronato a dare il massimo. I suoi consigli sono molto preziosi».
TRAMPOLINO DI LANCIO – Il centrocampista sarà regolarmente a disposizione in vista del prossimo test, mercoledì 9 (ore 17), ad Asiago contro l’Arzignano Valchiampo: «Alla SSD Dolomiti Bellunesi vivrò la prima esperienza con i grandi. Spero di mettere in risalto le mie qualità: questo è un importante trampolino di rilancio. Obiettivi? Punto a giocare il più possibile, a migliorare dal punto di vista calcistico e come persona. E, soprattutto, vorrei aiutare il gruppo a raggiungere buoni risultati».
Foto di Giuseppe De Zanet