«Ne ho vissute di partite pazze, ma questa le supera tutte». Sorride Leonardo Pegoraro. E ne ha ben donde. In primis, per il passaggio del turno in Coppa Italia, arrivato dopo un rocambolesco 3-3 nei tempi regolamentari contro l’Adriese. E dopo ben ventidue rigori: undici per parte. Ma il sorriso è dettato anche dall’ottima prestazione a livello personale. A dispetto dei tre gol incassati, frutto di un episodio sfortunato e due prodezze (dell’ex di turno Petdji, autore di una pregevole rovesciata, e di Moretti, su punizione), la difesa ha retto alla grande contro un attacco di tutto rispetto come quello formato da Barzon, De Vido e Buongiorno. E nella retroguardia si è distinto al meglio pure un ragazzo che, ogni volta in cui viene chiamato in causa, riesce a dare un solido contributo.
SUL PEZZO – «Abbiamo affrontato avversari molto forti e tosti – è il commento del diciottenne originario di Valdagno -. È stata dura, ma alla fine siamo riusciti a disputare una grande partita: insieme e compatti fin dal primo minuto. Sono contento, anche perché per me è importante giocare 90’ in una categoria così difficile». E, francamente, poco importa per il rigore sbagliato: o meglio, neutralizzato da Cocilovo. Era il penalty numero 6: il primo a oltranza. E a rimediare ha pensato Serigne Mbaye con un bellissimo intervento su Gentile: «Siamo un grande gruppo e anche chi, solitamente, trova meno spazio in partita, ha avuto modo di dimostrare di essere pronto». Con tre soli “vecchi” sul rettangolo verde, non era facile ottenere la qualificazione di fronte a un’Adriese che, invece, ha schierato quasi tutti i titolari: «Sì, ogni componente del collettivo ha dimostrato di essere sul pezzo – conclude Pegoraro -. Anche i giovani». E il prossimo ostacolo ha le fattezze del Cjarlins Muzane.
BIGLIETTO – Chiusa la felicissima parentesi di coppa, e obliterato il biglietto per gli ottavi di finale, i dolomitici sono già connessi sulle onde del campionato. Perché domenica (ore 14.30), allo stadio Zugni Tauro di Feltre) arriverà l’Este. E il match sarà orfano di Eduardo Alcides, fermato dal giudice sportivo con un turno di squalifica.