Hai 21 anni e, almeno per una domenica, sei il capitano della squadra che guida la classifica e rappresenta un intero territorio, all’interno di un teatro a cielo aperto che ha ospitato gare di serie A, come lo stadio “Omobono Tenni”. Per di più, nella sfida tra prima e seconda della classe, arricchita da più di mille spettatori. Delle due, l’una: o provieni da un’altra era calcistica. O ti chiami Thomas Cossalter. Un ragazzo che si fa beffe dell’anagrafe. Perché gioca, corre e pensa come un “decano”. Sì, il “giovane decano” della SSD Dolomiti Bellunesi.
RAMMARICO – Anche se, ripensando al confronto perso 2-1 in rimonta, il centrocampista passato per le giovanili del Bologna non può non storcere il naso: «L’epilogo ha lasciato un certo rammarico, è inutile nasconderlo. Soprattutto per come abbiamo interpretato la partita. E per il modo in cui si è sviluppata. In ogni caso, il risultato parla chiaro: ciò che è stato fatto non è bastato. Potevamo chiuderla prima, ma di fronte avevamo una grande formazione, ricca di atleti che possono incidere in qualsiasi momento. Credo comunque che tutte le persone allo stadio si siano rese conto della nostra forza. L’importante è che ne siamo consapevoli anche noi». Ma i dolomitici hanno piantato un ulteriore semino nel loro fertile terreno: «Da un anno e mezzo ci stiamo abituando a vivere match di questo tipo. Ed è indubbiamente positivo. Gli errori che commettiamo rientrano un processo di crescita che non deve rallentare».
FASCIA – Cossalter è il primo sottolinearlo: il capitano è e rimane Pablo Perez, che pure dalla panchina ha trascinato, incitato e spronato i suoi compagni. Da vero leader. Ma indossare la fascia, per un ragazzo nato e cresciuto nel Feltrino, è un’emozione indelebile: «Sono orgoglioso di rappresentare la provincia in cui abito – riprende Thomas -. E la squadra, le persone con cui mi confronto ogni giorno: le stimo pure al di fuori del rettangolo verde. Mi rende fiero il fatto di essere stato il loro capitano, a maggior ragione in uno stadio come il “Tenni”, con una bella cornice di pubblico e al cospetto di un avversario fortissimo».
INSIDIE – Il Treviso, però, è parte del passato. D’ora in avanti qualsiasi pensiero è rivolto al Calvi Noale, da affrontare domenica 15 dicembre (ore 14.30), allo Zugni Tauro di Feltre: «È una compagine che gioca bene, è reduce da una promozione e ha inserito alcuni nuovi elementi. Ecco perché ritengo che la sfida nasconda diverse insidie. Ma non ci faremo trovare spiazzati: prepareremo l’impegno come sempre, dando il massimo in allenamento e ascoltando le direttive del mister e dello staff tecnico». Cossalter è un perfezionista: «Ho segnato tre gol, siamo in testa, sto giocando con continuità. E il bilancio finora non può che essere positivo. Detto questo, pretendo sempre molto da me stesso: in ogni gara e ogni settimana c’è qualcosa che non mi piace e vorrei correggere».
VISO APERTO – A due giornate dal giro di boa, la SSD Dolomiti Bellunesi è ancora prima in graduatoria: «Andiamo in campo per vincere tutte le partite e per mantenere la nostra posizione. Siamo una squadra che affronta qualsiasi appuntamento a viso aperto, a modo nostro. Vedremo dove ci porterà questo percorso, ma ci sentiamo sulla strada giusta. Pur nella consapevolezza che dobbiamo ancora lavorare e migliorare molto».