La storia torna a bussare alla porta delle ragazze legate alla SSD Dolomiti Bellunesi. E lo fa con l’eco di una finale. Ancora una volta. Dopo l’edizione 2023 – culminata con una beffarda sconfitta ai tiri dal dischetto contro il Real San Massimo – le atlete in maglia dolomitica si apprestano a vivere un’altra giornata da protagoniste: domani (giovedì 1 maggio), allo stadio “Casée” di San Martino di Lupari, è in programma il confronto con il ChievoVerona, valevole per l’atto conclusivo della Coppa Italia di Eccellenza femminile.
L’inizio è fissato alle ore 16. In caso di parità al termine dei 90 minuti regolamentari, si procederà con due tempi supplementari da 10 minuti ciascuno, ed eventualmente con i calci di rigore.
Per la SSD Dolomiti Bellunesi si tratta della seconda finale in tre anni: un segnale chiaro di continuità, crescita e ambizione. E il presidente Paolo De Cian lo rimarca con orgoglio: «Siamo fieri di questo gruppo. Un collettivo che rappresenta alla perfezione lo spirito della nostra società: determinato, tenace e fortemente legato al territorio. Raggiungere due volte un simile traguardo, in così poco tempo, non è un caso, ma il frutto di un lavoro costante e condiviso. Il settore femminile rappresenta un fiore all’occhiello del club e continua a regalare enormi soddisfazioni. Alle nostre ragazze va il classico “in bocca al lupo”, oltre a uno speciale ringraziamento per il loro impegno, la passione e il senso di appartenenza».
In merito al cammino in coppa, è partito dal preliminare dello scorso 15 settembre. E dal successo per 3-2 nella tana del Carbonera, frutto di una tripletta di Susanna De Zolt. Quindi, il primato nel triangolare con il Portogruaro (battuto 5-0: doppiette di De Zolt e Mastel, unito alla rete di Lucrezia Triches) e la Virtus Padova (3-3: tris di Mastel). E il doppio successo nella semifinale col SaroneCaneva: 1-0 in trasferta (firmato da De Bastiani) e poker a Sedico (Triches, doppietta di De Zolt, Mastel su rigore). L’atleta più prolifica di coppa, quindi, è De Zolt, a quota 7 centri, seguita da Mastel con 6.
Tornando alla finalissima, serviranno gambe, cuore e lucidità. Sognando di sollevare un trofeo sfuggito solo ai rigori, in una domenica di aprile del 2023, a Dolo. Stavolta si torna sul rettangolo verde a San Martino di Lupari. Ma con una consapevolezza diversa. E il desiderio di riscrivere l’epilogo.