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DOLOMITI BELLUNESI-VIRTUS VERONA 3-1

GOL: 20’ Barbini, 34’ Mazzocco, 36’ Fabbro; st 35’ Marconi.

DOLOMITI BELLUNESI: Consiglio (st 1’ Abati), Barbini (st 36’ Vintila), Alcides (st 1’ Saccani), Brugnolo (st 19’ Clemenza), Gobetti (st 19’ Tavanti), Milesi (st 19’ Arba), Agosti (st 1’ Piazza), Mazzocco (st 1’ Mutanda), Toci (st 1’ Marconi), Olonisakin (st 19’ De Paoli), Mignanelli (st 25’ Da Rold). Allenatore: N. Zanini. 

VIRTUS VERONA: Sibi, Lodovici, Saiani, Gatti, Toffanin, Daffara, Muhameti, Cuel, Fabbro, Zarpellon, Patanè. Sono entrati: Peroni, Bassi, Devoti, Di Virgilio, Fanini, Filippi, Fiorin, Iaquinta, Cielo, Mlakar, Ojeh, Passigato, Sebastiani. Allenatore: L. Fresco. 

ARBITRO: Paolo Zantedeschi di Verona (assistenti Massimiliano Alvise Quaglia di Mestre e Marco Bortoluzzi di Conegliano). 

NOTE. Spettatori: 600 circa. Angoli: 5-3 per Dolomiti Bellunesi. 

L’antipasto di campionato, per la Dolomiti Bellunesi, si trasforma in un dessert. È particolarmente dolce, infatti, la seconda uscita stagionale dei ragazzi di mister Zanini, capaci di calare il tris sul tavolo di un avversario di pari categoria come la Virtus Verona. Ma al di là del risultato – è pur sempre calcio d’agosto – a confortare è il fatto che la squadra abbia già un’identità, oltre che un’idea di quanto potrà offrire nell’inedito panorama di Serie C. A Rasai, c’è gloria per tutti e tre i reparti: nel senso che vanno a segno Barbini, “ministro” della difesa; Mazzocco, colonna di centrocampo. E Marconi, attaccante sbocciato nel settore giovanile del Parma. E proprio il Parma, nella versione Primavera, sarà il prossimo avversario dei dolomitici: l’appuntamento è per mercoledì 6 agosto, a Falcade, alle ore 11 del mattino.

BARICENTRO ALTO – È arrivato solo da poche ore all’ombra delle Dolomiti, ma per Louis Agosti c’è subito una maglia da titolare: l’australiano, ex Perugia, agisce a ridosso del tandem d’attacco, formato da Toci. E da Olonisakin, reduce da un “gol e mezzo” segnato al Venezia. In generale, è una versione camaleontica quella proposta da Nicola Zanini, in cui il baricentro rimane alto – e pure i “braccetti” di difesa sono spesso in proiezione offensiva – e i giocatori non hanno una casella predefinita in cui giostrare, ma si muovono in maniera fluida. Tra le novità principali, oltre ad Agosti, spicca un Alcides a tutta fascia – sulla destra – e con i gradi di capitano, mentre Milesi e Brugnolo – rimasti ai box nel confronto con gli arancioneroverdi – governano al meglio retroguardia e mediana.

SPINA NEL FIANCO – I padroni di casa sfoderano il giusto approccio e, una volta sfiorato il gol con Toci, trovano il bersaglio al 20’: il merito è di Barbini, che non sfrutta solo la sua altezza, ma anche la sua elevazione. Palla nell’angolo e l’equilibrio è rotto. Ottimo, inoltre, il pallone offerto da Mignanelli: vicinissimo alla rete con un diagonale d’esterno e, in generale, un’autentica spina nel fianco. Alla mezz’ora, invece, il portiere veronese si supera sulla deviazione aerea di Olonisakin, ma non riesce a neutralizzare il destro da fuori di Mazzocco: la sfera si infila sotto la traversa. Ed è 2-0. Sia chiaro, la Virtus non rimane affatto a guardare, anzi: Zarpellon obbliga Milesi a un salvataggio provvidenziale, Gatti sfiora la traversa dalla distanza e Fabbro sfrutta un invito di Muhameti per infilare il 2-1 e riaprire il match. 

CAMBI – Nella ripresa, fioccano i cambi. E, fra i neo entrati, Saccani sfugge via sul binario di destra, ben servito da Brugnolo, e costringe Alfonso alla “smanacciata”. In contropiede, punge anche Mignanelli, per due volte. E ci provano pure il giovane Massimiliano Piazza e il più esperto Clemenza, sui quali il numero 1 rossoblù interviene in tuffo. Ma il meritato tris è nell’aria e lo confeziona Marconi, lesto a sfruttare un errato disimpegno della retroguardia avversaria, a saltare Alfonso e a depositare in fondo al sacco: 3-1 e arrivederci al 21 settembre, quando conterà davvero e, a Verona, ci saranno in palio i tre punti. 

L’ANALISI – Il risultato, al pari della prestazione, permette a mister Zanini di sorridere: «Dopo due settimane di lavoro, ho rivisto nei 90’ i principi su cui stiamo lavorando e ne sono contento. La squadra ha giocato insieme, si è mossa bene in campo e ha cercato di portare la partita dove voleva. Questo è il concetto che continuo a ribadire». Cambia la categoria, ma non si modificano i meccanismi del collettivo: «Bisogna avere le proprie idee di gioco ed essere equilibrati. Abbiamo rischiato poco, al di là di un’ingenuità che, in questo momento, ci può stare. Il calcio estivo dobbiamo prenderlo con le pinze, ma la strada mi sembra quella giusta. Vedremo poi se ci sarà da fare qualche curva in più».