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DOLOMITI BELLUNESI-CHIEVOVERONA 1-5

GOL: pt 15’ e 24’ Caliari, 35’ Dal Corso; st 19’ L. Triches, 38’ Dal Corso, S. Pelucco.

DOLOMITI BELLUNESI: Squarcina (st 1’ C. Triches); Pattaro, De Paoli, Bassani, De Bastiani; Mastel, Bristot (st 43’ Pignatto), L. Triches (st 39’ Cappellano); Andolfatto (st 7’ Appocher), Fassin (st 9’ Zilli), De Zolt (in panchina: De Valerio, Bogo, Sommariva, De Carli). Allenatore: M. Bertuzzi. 

CHIEVOVERONA: Olivieri, Solfa (st 37’ N. Mazzi), Zanoni (st 28’ Ferro), Marconi, Bampa, Salomon, Caliari (st 11’ Salvaro), Ciresola, Dal Corso, G. Pelucco (st 1’ S. Pelucco), Osetta (pt 39’ Cimadom) (in panchina: Perina, Nardi, Marin, A. Mazzi). Allenatrice: F. Comin.

ARBITRO: Stefano Garbo di Padova (assistenti: Enrico Magro e Nicole Perito). 

NOTE. Ammonite: S. Pelucco e Mastel. Angoli: 6-2 per la SSD Dolomiti Bellunesi. Recupero: pt 4’, st 6’. 

Una finale è una medaglia a due facce. E il lato amaro lo ha conosciuto la SSD Dolomiti Bellunesi: per la seconda volta in tre anni. La Coppa Italia di Eccellenza (fase veneta) sfuma ancora a un passo dal traguardo. Ad alzare il trofeo è il ChievoVerona, ma il racconto – quello che resterà – è anche dolomitico. Perché, nonostante il pesante passivo, la squadra non si è mai arresa: ha lottato con orgoglio, in una partita condizionata da un avvio difficile. Il cuore non è bastato. Non questa volta. Eppure, a fine gara, negli occhi lucidi e nelle mani che si stringono, c’è un altro trofeo: quello della consapevolezza di aver compiuto un altro passo. E girato una nuova pagina. In fondo, il calcio è come la montagna: fatto di salite e discese. E chi sa cadere, poi risale. Proverà a farlo, la squadra di Bertuzzi, già a partire da domenica 4 maggio, nell’ultima trasferta del campionato, a Padova.

CALDO – È il primo caldo stagionale e il fattore, di riflesso, incide su entrambe le compagini. A maggior ragione se si aggiunge all’inevitabile carico di tensione che una sfida senza domani porta con sé. Al quarto d’ora, però, passa il Chievo: Squarcina si supera, in uscita, sul tiro a colpo sicuro di Osetta, ma nulla può sul successivo tap-in di Caliari, abile ad avventarsi sulla palla vagante e a insaccare. E l’attaccante gialloblù è ancor più brava, una decina di minuti più tardi, a prendere l’ascensore, a staccare nel cuore dell’area e a incornare in rete: 2-0, la strada è in pendenza. E diventa una parete da scalare nel momento in cui Dal Corso, con un pallonetto morbido, infila il tris: la stessa centravanti si vede poi annullare il poker per fuorigioco. 

REAZIONE – E le dolomitiche? Non si arrendono: provano a reagire con un destro da fuori di Mastel, deviato in corner da Olivieri. E, al 19’ della ripresa, vanno a segno grazie a una staffilata di Lucrezia Triches, mentre Mastel impegna severamente la numero 1 clivense e sfiora il bersaglio con una volée, sugli sviluppi di un punizione calciata da Bassani. La reazione c’è: è concreta, veemente, generosa. Ma non è sufficiente, perché a 6’ dallo scadere Dal Corso infila sotto la traversa. E la neo entrata Sara Pelucco chiude i conti in via definitiva. La Coppa Italia finisce nella bacheca del ChievoVerona. 

IL COMMENTO DI BERTUZZI – «Dispiace perché la squadra è arrivata all’appuntamento un po’ a corto di energie – analizza, nell’immediato post partita, mister Marcelo Bertuzzi -. In più, il pareggio di domenica scorsa, contro la Rambla, ci ha demoralizzato. Negli ultimi giorni avevo parlato a lungo con le ragazze perché mi sembravano giù di morale. Nessun dubbio: in questo momento, è più una questione mentale, che fisica. Ma cercheremo di ripartire: qualcuno mi ha già detto “tranquillo, ti prometto che vinceremo il campionato”». Sulla finale, Bertuzzi va dritto al punto: «Non c’eravamo. La gara è stata compromessa da subito: nella ripresa? Ci abbiamo provato, ma con poche forze e idee. Ora daremo tutto per concludere al meglio la stagione».