C’è un filo che unisce le vette e le valli, i passi e i paesi, le storie e le stagioni. Un filo sottile, che si fa tessuto. E poi maglia. Martedì 29 luglio, ore 18.30, quel filo prenderà forma davanti agli occhi di tutti. Alla Conchiglia di Cortina, la Dolomiti Bellunesi svelerà le nuove divise da gioco per la sua prima stagione in Serie C.
Sarà qualcosa in più di una semplice presentazione. Perché quella maglia – cucita addosso a una squadra e idealmente a una comunità – racconta una stagione sportiva, ma anche un’identità. Racconta l’orgoglio di portare in giro per l’Italia il nome delle Dolomiti. Racconta un viaggio che ha i colori delle rocce e il respiro delle vette.
E ci sarà un dettaglio – piccolo, ma potente – a rafforzare questo racconto: il logo di Fondazione Cortina, che continuerà a campeggiare sulle divise dei giocatori. La partnership, quindi, si rinnova, mentre all’orizzonte si staglia un evento storico. Anzi, due: i Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026. Insomma, emerge un senso di orgoglio che va oltre il calcio, in quella cucitura. Un richiamo alla rappresentanza. Un’idea che questa squadra sia davvero di tutti. Delle Dolomiti e di chi le abita: da Feltre al Cadore, da Belluno a Cortina.
Dopo la presentazione, lo sguardo si sposterà allo Chalet Tofane, dove è previsto un rinfresco aperto a chiunque. Perché è proprio questo il messaggio: la maglia è di chi la sente propria. È un abbraccio, non un’esclusiva.
C’è una squadra che si prepara a giocare tra i professionisti. Ma prima ancora, c’è un territorio che si prepara a riconoscersi in una maglia, pronta a diventare un simbolo.