Federico Trevisan è tornato. La solidità difensiva della SSD Dolomiti Bellunesi, non ancora. Ma i due aspetti non vanno a braccetto. Al contrario: schierato titolare in tre delle ultime quattro sfide (a Cattolica, in terra veronese col San Martino Speme e in casa col Campodarsego), il ventunenne centrale della retroguardia ha sempre offerto prestazioni all’altezza. E lanciato un messaggio implicito ai naviganti: su Federico si può contare. Senza “se” e senza “ma”.
«Il mio inizio di stagione – argomenta il difensore sbocciato nell’Union Feltre – è stato piuttosto traballante. Per alcuni problemi fisici ho saltato quasi due mesi di preparazione e solo adesso inizio a sentirmi bene: la condizione migliora di giorno in giorno».
Miglioramenti che, invece, si faticano a registrare in termini di gol subiti: 14 in 7 partite. Non serve essere dei geni in matematica per capire che la media è di due palloni a partita, raccolti nella propria porta. «Dobbiamo subire meno, è evidente – incalza Trevisan -. Se incassiamo tutte queste reti significa che stiamo sbagliando qualcosa. È necessario aiutarsi l’uno con l’altro e dare qualcosa in più. Perché così non basta».
Lo 0-2 rimediato al polisportivo contro il Campodarsego ha fatto perdere ai “blancos” cinque posizioni in classifica. Dal quarto al nono posto: «Se i risultati arrivano soltanto a sprazzi – riprende Trevisan – è colpa nostra. Stare più attenti, più concentrati, allenarci in maniera intensa durante la settimana, lavorare sodo: questi sono gli unici rimedi che conosco per provare a risalire».
Domenica c’è l’esame di Chioggia al cospetto della Clodiense, terza forza del campionato: «È una gara importante, ma come tutte le altre. Per noi ogni partita conta in egual misura: domenica per domenica, tiriamo la classica riga e vediamo cosa salvare e dove invece abbiamo sbagliato».
Dall’Union Feltre alla SSD Dolomiti Bellunesi non è cambiato poi molto, secondo Federico: «Nel senso che le società – conclude – non ci hanno mai fatto mancare nulla, hanno ambizioni, obiettivi di rilievo e ottimi progetti. Ora sta a noi lasciarci alle spalle una partenza rivedibile e crescere tutti insieme».
Foto di Giuseppe De Zanet