Il gol a San Martino di Lupari contro la Luparense. Il rigore procurato e l’assist a Corbanese nella sfida di Arzignano, nella quale peraltro ha giocato solo un tempo. Nessun dubbio, una delle note più liete di questo avvio di stagione dolomitico risponde al nome di Francesco Posocco.
IMPATTO – Esterno a tutta fascia o nel tridente offensivo, poco cambia: l’impatto del venticinquenne di Colle Umberto, cresciuto nel mito del brasiliano Kakà, è stato devastante. «Sì, non nascondo che sono soddisfatto delle mie prestazioni personali – afferma l’ex Spal – ma lo sarei di più se migliorassimo a livello di squadra».
REAZIONE – Tre punti raccolti in altrettante partite, e due stop di fila, sono la fotografia di un bottino da rimpinguare: «Inizio travagliato, abbiamo commesso una serie di errori ai quali va posto subito rimedio. Ma dalla reazione contro l’Arzignano, in 9 contro 11, si è capita la forza di un gruppo che non molla mai, è unito e forte. Questo fa ben sperare in chiave futura».
TRASFERTA – Ora c’è una priorità: «Alzare il livello di attenzione. Solo così riusciremo a ridurre gli sbagli». E all’orizzonte già si staglia la trasferta più lunga del campionato: quella di Cattolica. Una trasferta in cui la SSD Dolomiti Bellunesi non avrà a disposizione Petdji e Onescu, entrambi squalificati dopo le espulsioni rimediate sabato scorso, in occasione del 2-3 con l’Arzignano: «Sarà una sfida complicata, anche perché è la prima volta che affrontiamo questo avversario. E lo faremo su un campo sintetico. In settimana analizzeremo bene l’impegno. Di sicuro, dopo due sconfitte, vogliamo vincere». Magari sfruttando il momento di grazia dello stesso Posocco: «Sono felice qui – conclude Francesco – non vedevo l’ora di avventurarmi in un progetto così ambizioso. Far parte di questa squadra è un motivo di orgoglio».
Foto di Giuseppe De Zanet