Ormai è diventata una tradizione: nelle domeniche senza campionato, proponiamo le “30 domande 30” a uno dei protagonisti della SSD Dolomiti Bellunesi. In questo caso, a Simone Corbanese. Il quale risponde a ogni quesito, ma non a uno. Perché preferisce che siano altri a descriverlo con tre aggettivi. E allora, accontentiamo subito il capitano dolomitico: “trascinatore”, “generoso”, “spietato”. Eccoli qui, i tre aggettivi che ritraggono un autentico trascinatore, pronto ad aprire le porte del suo mondo.
1 – Perché hai scelto la SSD Dolomiti Bellunesi?
«Perché è la squadra del mio territorio, della mia provincia, del posto in cui sono nato e cresciuto. E, in più, ha ambizioni che mi affascinano».
2 – La prima reazione quando ti hanno parlato della fusione?
«Non ho mai nascosto che all’inizio ero molto scettico. Poi, nel momento in cui mi hanno spiegato idee e motivazioni del progetto, lo scetticismo ha lasciato spazio alla convinzione».
3 – Il calcio è…?
«È vita quotidiana. È essere equilibrati nelle cose belle e nei momenti più difficili. È divertimento e stimolo a migliorarsi. Sempre».
4 – Tre aggettivi per descrivere Corbanese in campo.
«Li lascio dire agli altri».
5 – E tre per Corbanese fuori dal campo.
«Calmo, equilibrato, sereno».
6 – Miglior pregio?
«La pazienza».
7- Peggior difetto?
«Sono permaloso».
8 – Il compagno che vorresti sempre aver al tuo fianco?
«Simone Bertagno».
9 – L’avversario a cui non stringeresti la mano?
«La stringerei a tutti perché gli screzi sul campo finiscono sul campo».
10 – Partita da ricordare?
«Sacilese-Prato del 2010. Siamo in serie C ed è una sfida fondamentale per la salvezza: entro a 10’ dalla fine del primo tempo e gli avversari sono in vantaggio di due reti. Accorcio le distanze prima del riposo e, al 93’, segno il gol della vittoria: 3-2».
11 – E da dimenticare?
«Ahimè, è recente: il 5-0 a Cartigliano».
12 – Il gol più bello?
«Il tiro all’incrocio a Sacile con la maglia del Belluno».
13 – E il più importante?
«Torno alla rete del 3-2 al Prato».
14 – Sei scaramantico?
«No, ma a volte in spogliatoio scherziamo. “Seba” Sommacal mi invita a indossare le scarpe vecchie perché hanno un flusso magico».
15 – Per quale squadra fai il tifo?
«Milan».
16 – Sport che ti coinvolge, escluso il calcio?
«Tennis».
17 – Atleta preferito?
«Roger Federer».
18 – Il poster che avevi in camera da piccolo?
«Quello di Pippo Inzaghi».
19 – Film che non ti stanchi mai di vedere?
«Slevin – Patto criminale».
20 – Libro sopra il comodino?
«Perseverare è umano di Pietro Trabucchi».
21 – Serie tv da non perdere?
«Non sono un amante delle serie».
22 – Nella playlist musicale non può mai mancare…?
«Thunderstruck degli AC/DC».
23 – Programma televisivo?
«X Factor e Masterchef».
24 – Viaggio da sogno?
«Sud America o Giappone».
25 – Piatto irrinunciabile?
«Lasagne».
26 – Rapporto con i social network?
«Minimo».
27 – E con la politica?
«Ancora meno. Zero».
28 – Sei su un’isola deserta e puoi portare al massimo tre cose: quali sarebbero?
«È una domanda troppo difficile (risata, ndr)».
29 – In quale epoca storica ti sarebbe piaciuto vivere?
«Nella mia».
30 – Un saluto ai tifosi.
«Saluto tutti con gratitudine. E dico ai più scettici di avere pazienza e fiducia: il processo di crescita richiede un po’ di tempo, ma l’auspicio è che i nostri tifosi ci sostengano sempre. Specialmente nei momenti più complicati. Remiamo insieme nella stessa direzione. Tutti: noi giocatori, la società, lo staff, l’intero ambiente. E il pubblico».
Foto di Giuseppe De Zanet