«Con fame, umiltà e rispetto, possiamo arrivare lontano». Da buon capitano, Pablo Perez detta la rotta a una SSD Dolomiti Bellunesi in procinto di affrontare il debutto ufficiale dell’annata 2024-2025: debutto che coincide con il primo turno di Coppa Italia. E con la trasferta allo stadio “Omobono Tenni”: la tana del Treviso. L’appuntamento è fissato per domenica 1 settembre, alle ore 19.
“NOI” E “IO” – «Quella che abbiamo vissuto è stata una fase molto importante – afferma il difensore nato in Galizia – perché ci ha permesso di conoscerci, di lavorare insieme, di far sì che i nuovi si adattassero all’ambiente e alle idee del mister. Le risposte? Subito positive: la squadra c’è. Siamo carichi in vista della stagione». Si riparte da una base solida: «E da un gruppo capace di anteporre il “noi” all’“io”».
MENTALITÀ – Perez è un leader con la fascia al braccio: «Cerco solo di trasmettere agli altri quello in cui credo. Se un mio compagno rispetta il sottoscritto, se stesso e gli altri componenti del collettivo, allora lo difenderò fino alla morte. Sia chiaro, chiederò sempre il massimo a chiunque, senza sconti. Ma sarò anche il primo a tutelare un giocatore che indossa la mia stessa maglia. In generale, vorrei portare la mentalità del “qui e ora”: il calcio è presente, va dato tutto ogni giorno. E non possiamo regalare, né trascurare nulla: tantomeno un allenamento».
PERCORSO – Nel frattempo, incombe il match di Treviso, dove il “Pulpo” ha trovato la via della rete nel precedente di campionato, andato in scena lo scorso novembre: «Vogliamo mettere in pratica le nostre idee. E questo vale per qualsiasi match, ma anche per ogni seduta settimanale. Dal punto di vista tecnico e tattico tenteremo di sviluppare le direttive del mister, mentre in termini di atteggiamento intendiamo dare continuità a ciò che abbiamo fatto in ritiro e nel pre-campionato. Siamo all’inizio di un percorso, in cui però la nostra identità, basata sull’intensità e sull’umiltà, dovrà già essere riconoscibile».
VETRINA – Perez tiene particolarmente alla Coppa Italia; «Rappresenta un’opportunità. E una sfida appassionante, perché un atleta vuole sempre giocare. È bellissimo avere l’occasione di scendere sul rettangolo verde pure di mercoledì. Un maggior numero di partite da affrontare consente di tenere sempre attivo il gruppo: in particolare chi si allena quotidianamente e ha meno spazio nelle gare della domenica. Per tutti, in generale, è stimolante mettersi in gioco e, perché no, andare avanti per confrontarci con avversarie di altri gironi».
Foto di Giuseppe De Zanet