È il ministro della Difesa. E, come tale, si occupa di tutelare e mettere in sicurezza il proprio territorio. Ma siccome non stiamo parlando di politica, bensì di calcio, il territorio in questione è l’area di rigore, mentre il ministro è Dario Teso. Un’autentica certezza, anche in un periodo “sospeso” come quello attuale. Perché la SSD Dolomiti Bellunesi può solo allenarsi, e a ranghi ridotti, avendo ben nove atleti della rosa positivi al Covid: «Questa pausa forzata – afferma proprio Teso – è un misto tra ritiro invernale e lockdown calcistico: non capiamo bene gli sviluppi, ma ci stiamo comunque allenando alla grande per farci trovare pronti. Gli stimoli vengono meno con il campionato fermo? Nessun problema: ce li creiamo noi, attraverso il nostro bellissimo gruppo».
MOMENTO MIGLIORE – L’ultima volta che la SSD Dolomiti Bellunesi ha giocato per i tre punti era il 22 dicembre, in occasione del 3-0 rifilato allo Spinea: «Lo stop è caduto proprio nel momento migliore del collettivo. Peccato, perché avevamo raggiunto una forma fisico-mentale ottimale. In ogni caso, siamo consapevoli che possiamo e dobbiamo crescere ancor di più».
PORTA CHIUSA – Nel frattempo, il rendimento della retroguardia è lievitato: basti pensare che, negli ultimi 400 minuti circa, i dolomitici hanno incassato appena due reti. Una delle quali su rigore: «Sì, la fase difensiva è migliorata – conferma Teso -. Abbiamo imparato dai nostri errori: rimanendo più corti, siamo riusciti a trovare una buona quadratura e leggiamo meglio le situazioni pericolose».
NESSUNA PRECLUSIONE – Il cantiere è aperto, ma procede spedito: «Siamo in fase di costruzione con l’obiettivo di far crescere l’intero ambiente e magari, perché no, centrare i playoff. Ma i campionati sono fatti anche per essere vinti: di conseguenza, non precludiamoci nulla». Da atleta esperto e navigato, Teso vive con responsabilità e senso di appartenenza il suo ruolo all’interno del gruppo: «L’esperienza ti aiuta ad aiutare. Non ho trovato difficoltà a farmi capire dai giovani, sono tutti ragazzi svegli e con la testa giusta: mi stimano e io stimo loro».
PIEDI A TERRA – Insomma, la speranza è che il virus conceda finalmente una tregua per riprendere da dove i ragazzi di mister Lauria avevano lasciato: «Lavoriamo per conquistare una vittoria alla volta – ammonisce il difensore -. Poi, nel mese di maggio, faremo i conti. Nessun salto nel vuoto, quindi: piedi ben saldi a terra e forza Dolomiti Bellunesi!».
Foto di Giuseppe De Zanet