La SSD Dolomiti Bellunesi guarda lontano. A un domani di coesione e di collaborazione. Di giovani che crescono sul rettangolo verde e di una prima squadra protagonista su palcoscenici importanti. Sì, lo sguardo è ad ampio raggio. Ed è filtrato da lenti speciali: da Ital-Lenti. L’azienda ha deciso di sposare il progetto della fusione e di appoggiare la società di un intero territorio, nata per includere, dare nuove prospettive, allargare gli orizzonti di una provincia aperta al futuro. E pronta a cogliere ogni opportunità di sviluppo: in ambito calcistico e, di rilesso, sociale.
STIMOLI – È su questa base che Paolo Polzotto, amministratore delegato di Ital-Lenti, accompagna i dolomitici in un’avventura tutta da vivere: «Dopo anni di impegno, la fusione era un processo quasi fisiologico. Servivano stimoli nuovi. Anche perché non è facile avere tre squadre in serie D, in uno spazio così ristretto: le risorse? È meglio convogliarle in un solo versante, evitando di disperderle».
GRATITUDINE – Quello di Polzotto e dell’azienda con sede in Alpago non è un mero investimento: «Non ho mai amato il verbo “investire”. Dà l’idea che racchiuda una sorta di tornaconto o di interesse. Non è così. Questa è una “collaborazione” nel senso più stretto e profondo del termine: senza alcun fine, ma basata sulla ferma e spontanea volontà di essere al fianco di un territorio che tanto ci ha dato, come azienda. E al quale siamo grati. Una gratitudine che esprimiamo attraverso l’appoggio in ambito sportivo, ma anche solidaristico e assistenziale». Il momento storico è complicato: «Ed è soprattutto per questo motivo che chi ha delle risorse è chiamato a metterle a disposizione e a sostenere determinate realtà, utili per lo sviluppo del tessuto sociale e della collettività. In tal senso, il calcio è lo sport col maggior numero di tesserati in provincia».
GESTIONE AZIENDALE – Il lavoro non manca, anzi: «Fino allo scorso anno, con l’Ac Belluno, la gestione dell’attività calcistica andava in parallelo al lavoro quotidiano. Ora non è più così, siamo entrati in un’altra dimensione: ecco perché è indispensabile una figura dirigenziale che segua ogni aspetto a tempo pieno. In buona sostanza, è necessaria una gestione simile a quella di un’azienda». Immancabile un accenno alla formazione guidata da Renato Lauria: «Sta nascendo un gruppo sano, di ragazzi seri e con valori preziosi. L’aspetto tecnico-tattico è rilevante, ma lo è ancor di più la sfera umana: quando c’è sintonia, la corsa in più per aiutare un compagno scatta in automatico».
ASSESTAMENTO – L’amministratore delegato di Ital-Lenti ha idee chiare: «Servirà almeno un’altra stagione di assestamento, a livello societario e gestionale. Dobbiamo strutturarci bene prima di tentare il salto in serie C. E, per questo, c’è bisogno di tutti». Perché, in fondo, anche un’intera provincia può diventare una squadra di successo, quando condivide lo stesso percorso.