“Scendi in campo per la nostra provincia, per i nostri giovani”. Non è solo uno slogan, è un progetto. E può avere prospettive di assoluto rilievo, in termini di impiantistica: non solo per la SSD Dolomiti Bellunesi, ma in generale per l’intera provincia di Belluno. Perché il progetto in questione prevede l’ampliamento dell’area sportiva di Sedico: un luogo scelto non a caso, essendo baricentrico per il territorio bellunese. Che cosa prevede, nello specifico? Entro l’autunno 2022, verranno realizzati due nuovi campi in erba sintetica (uno omologabile per giovanili e Terza categoria, l’altro per calcio a 5, Piccoli amici e Primi calci), oltre a un blocco prefabbricato per spogliatoi e a un blocco palestra.
MEDIO TERMINE – A medio termine, invece, si parla di realizzare un edificio con spogliatoi, locali accessori, mensa e Club House, una nuova tribuna, una palazzina con attività complementari e la foresteria. I costi sono rilevanti, quasi superfluo evidenziarlo. Ma c’è un’opportunità interessante. E si chiama Bonus sport: per le aziende che effettuano donazioni a favore delle realtà sportive, infatti, sono previste delle specifiche agevolazioni. Perché, rispetto alla donazione effettuata, il diritto alla detrazione è del 65 per cento in tre anni. E qui entrano in gioco le aziende del territorio, a cui il progetto è stato presentato all’interno di una serata-evento a Villa de Manzoni ai Patt di Sedico.
“INVICTUS” – Al di là degli obiettivi legati alla prima squadra, e all’ambizione di sbarcare nel mondo del professionismo, la società punta a valorizzare il proprio settore giovanile, mettendo a disposizione un sistema di formazione all’avanguardia, un qualificato numero di tecnici, mezzi di trasporto per i tesserati e soprattutto impianti adeguati. Per questo un simile progetto sta particolarmente a cuore al club presieduto da Paolo De Cian: «Ho rivisto almeno cinque volte il film “Invictus” – ha argomentato il presidente – in cui un’intera Nazione, il Sud Africa, si identifica nella sua squadra di rugby. Ebbene, il mio sogno è che questo legame tra squadra e territorio possa essere proiettato anche nella nostra provincia».
ISTITUZIONI – Fondamentale, inoltre, il contributo delle istituzioni, rappresentate dagli onorevoli Dario Bond (il presidente del Fondo Comuni di Confine ha già assicurato lo stanziamento di una somma consistente a favore del Comune di Sedico, che a sua volta si è impegnato ad attuare l’iter di affidamento dei lavori) e Roger De Menech, oltre al ministro Federico D’Incà: «Lo sport rappresenta un momento di aggregazione e di convivialità – ha dichiarato -. Per praticarlo servono strutture adeguate, sicure e moderne che permettano ai nostri giovani di potere vivere al meglio l’attività. Bisogna investire sullo sport, perché i benefici che comporta sono innumerevoli».
OLTRE L’ORIZZONTE – Non sono mancati i saluti del presidente della provincia, Roberto Padrin, e del sindaco di Sedico, Stefano Deon, mentre a livello tecnico il progetto è stato svelato dal dirigente Claudio Fant. E il direttore generale, Luca Piazzi, guarda già oltre l’orizzonte dell’immediato: «La crescita dovrà essere graduale e costante. Il passato me lo ha insegnato: anche in piccole realtà si possono ottenere grandi risultati. Non bastano gli investimenti, servono le idee. Pensare di essere bravi e poter fare qualsiasi cosa da soli è sbagliato: i traguardi più importanti si ottengono quando tutti spingono nella stessa direzione. L’impatto con l’ambiente dolomitico? Ottimo, le persone mi hanno subito colpito».