È una sorta di simbolo della fusione. Perché ha vestito il verdegranata dell’Union Feltre e il gialloblù del Belluno. Ma anche perché, insieme a Sebastiano Sommacal, è stato il primo ad aver detto “si”. Sì, alla SSD Dolomiti Bellunesi: il riferimento è ad Halil Gjoshi. Per tutti, semplicemente, “Lillo”. «Per quanto mi riguarda – commenta il terzino nato a Pristina – essere parte di questa società è un onore. Nel momento in cui sono stato contattato, non ho esitato un secondo ad accettare la proposta. Vedo nella SSD Dolomiti Bellunesi una grande opportunità: ci sono i presupposti per provare a vincere in questo territorio».
CAMBIAMENTI – Si tratta di un ulteriore cambiamento nella carriera di Gjoshi, dopo il passaggio dall’Union (Ripa Fenadora e a seguire Feltre) al club del capoluogo: «Quello gialloblù era un collettivo speciale, inserirsi è stato molto semplice, quasi automatico. Dopo tanti anni, sentivo il bisogno di cambiare e sono ripartito con grandi stimoli: non a caso, al polisportivo penso di aver disputato una buona stagione. Quest’anno, però, si è alzata ulteriormente l’asticella: in avvio ho un po’ faticato, ma ora mi sento bene e sono pronto a dare il mio contributo».
SITUAZIONE STRANA – L’importante è che il Covid molli la presa: «Stiamo vivendo una situazione piuttosto strana – prosegue “Lillo” -. Io faccio parte del gruppo che, fortunatamente, si allena sul campo. Non siamo in molti, è vero, ma diamo il massimo e abbiamo l’atteggiamento giusto: posso assicurare che nessuno di noi ha mai staccato la spina. Vogliamo farci trovare pronti alla ripresa del campionato». A tale proposito, dopo il rinvio della trasferta a Mestre, la società guidata dal presidente De Cian ha chiesto di posticipare anche il match in programma domenica 30, a Levico: «Interpretiamo la fase attuale come se fosse una mini-preparazione, con lo scopo di arrivare al top della forma quando sarà il momento opportuno. Ora non possiamo far altro che allenarci al meglio».
RISPOSTE SUL CAMPO – Nel frattempo, prima che lo scoppio dei contagi facesse scattare il semaforo rosso, la compagine guidata da mister Lauria aveva infilato una serie di quattro risultati utili consecutivi. E agganciato il quinto posto: «Non siamo partiti benissimo, ma è normale. Avevamo bisogno di tempo per conoscerci e capire, visto che era tutto nuovo. Peccato per lo stop, arrivato in un momento in cui stavamo esprimendo un buon calcio e i risultati arrivavano con continuità. A livello personale, mi sento bene e il mister sa che può contare su di me: le risposte, comunque, voglio darle con i fatti e sul rettangolo verde, non certo a parole». Gjoshi chiude con un auspicio: «Spero che il virus ci lasci finalmente in pace e si possa riprendere a giocare. Ci attende un girone di ritorno stimolante: i nuovi acquisti sono forti, la rosa è valida e ampia. Ed è importante, perché da qui alla fine del campionato ci sarà bisogno di tutti». Anche di Halil: il primo ad approdare sul “pianeta dolomitico”.
Foto di Giuseppe De Zanet