In una domenica orfana del campionato – ahinoi, l’ennesima – proponiamo in versione integrale le “30 domande 30” a Stefano Mosca. Il terzino della SSD Dolomiti Bellunesi racconta una parte di sé sconosciuta a tutti quei tifosi e appassionati che, sul rettangolo verde, lo vedono sfrecciare lungo la fascia sinistra.
1 – Perché hai scelto la SSD Dolomiti Bellunesi?
«Per l’ambizione del progetto. Se mai dovesse capitare di vincere qualcosa, qui avrebbe un gusto speciale».
2 – La prima reazione quando ti hanno parlato della fusione?
«All’inizio non ci credevo. Abbattere i campanili geografici in poco tempo sembrava impossibile. Ben venga la fusione, è giusto che la provincia di Belluno punti a tornare nel calcio professionistico per dare visibilità a tutto il sistema: non solo a quello sportivo».
3 – Il calcio è…?
«La mia più grande passione, un amore fin da piccolo».
4 – Tre aggettivi per descrivere Mosca in campo.
«Generoso, pigro (con l’andare degli anni sempre meno per fortuna), pazzo (più per lo spogliatoio: fa sempre parte del campo).
5 – E tre per Mosca fuori dal campo.
«Razionale, educato, spiritoso».
6 – Miglior pregio?
«I cross (risata, ndr)?».
7- Peggior difetto?
«Smemorato»
8 – Il compagno che vorresti sempre aver al tuo fianco?
«Sebastiano Sommacal, il legame con lui va al di là dell’aspetto calcistico. Prima di essere un compagno di squadra, è un amico. Una persona da cui prendere esempio in termini di professionalità».
9 – L’avversario a cui non stringeresti la mano?
«Non posso dirlo, gioca nel nostro girone».
10 – Partita da ricordare?
«Il 2-2 a Chioggia, ai tempi del Belluno. Noi quarti, loro quinti: sotto 2-0, abbiamo pareggiato in 10 contro 11».
11- E da dimenticare?
«Il 4-1 al Boscherai contro l’Union Ripa la Fenadora. E pensare che me l’ero “gufata”, dichiarando sui giornali “sfatiamo il tabù Boscherai”».
12 – Il gol più bello?
«Proprio il 2-2 a Chioggia, per la pesantezza».
13 – Meglio un assist o una rete realizzata?
«Un assist, i gol lasciamoli alle punte».
14 – Sei scaramantico? Se sì, qual è il rituale più frequente?
«Scaramantico è una parola grossa, ma infilo sempre i miei anelli nella scarpa da passeggio sinistra che tengo in spogliatoio. Altro aneddoto: i calzini della domenica li scelgono le mie bimbe. E se vinco non li cambio. Ma li lavo, state tranquilli».
15 – Per quale squadra fai il tifo?
«Milan».
16 – Sport che ti coinvolge, escluso il calcio?
«Ho visto parecchie partite di hockey e mi piace. Ma il tempo per seguirlo dal vivo è sempre meno».
17 – Atleta preferito?
«Paolo Maldini».
18 – Il poster che avevi in camera da piccolo?
«Ancora Paolo Maldini».
19 – Film che non ti stanchi mai di vedere?
«L’attimo fuggente».
20 – Libro sopra il comodino?
«Te lo leggo in faccia di Paul Ekman».
21 – Serie tv da non perdere?
«Peaky Blinders».
22 – Nella playlist musicale non può mai mancare…?
«Francesco Guccini. Sembra strano, ma mi ricorda le cassette che ascoltavo con mio padre in macchina».
23 – Programma televisivo?
«Masha e Orso, lascio a voi immaginare il perché…».
24 – Viaggio da sogno?
«Il Sud America in generale».
25 – Piatto irrinunciabile?
«Da buon italiano, la pasta».
26 – Rapporto con i social network?
«Li guardo, sì. Forse più per le cose simpatiche, ma cerco di evitare l’ignoranza libera».
27 – E con la politica?
«Ho le mie idee, se ne vedono di tutti colori».
28 – Sei su un’isola deserta e puoi portare al massimo tre cose: quali sarebbero?
«Un pallone, un libro, gli occhiali. Altrimenti il libro non lo leggo».
29 – Quando appenderai le scarpette al chiodo, ci sarà ancora il calcio nel tuo futuro?
«Dite che debba smettere? A parte gli scherzi, spero di sì. Un giorno mi piacerebbe allenare».
30 – Un saluto ai tifosi?
«Beh, un saluto e un ringraziamento per la mole di persone che ci segue».
Foto di Giuseppe De Zanet