DOLOMITI BELLUNESI-LUPARENSE 1-1
GOL: st 13’ Boron, 25’ Corbanese.
DOLOMITI BELLUNESI: Masut, Toniolo, Mosca, De Leo, Teso, Petdji, Onescu, Tibolla, Corbanese, Episcopo (st 32’ Posocco), Cossalter (st 36’ De Paoli) (a disposizione: Lombardi, Sommacal, De Pellegrin, Gjoshi, Piazza, Ballestin. Allenatore: R. Lauria.
LUPARENSE: Plechero, Cucchisi (st 27’ Bandiera), Zanella, Ruggero, Boscolo, Frison, Rabbas (st 20’ Laurenti), Rubbo (st 29’ Cavallini), Cardellino, Vassallo, Boron (a disposizione: Piva, Beccaro, Stringa, Pilastro, Riva). Allenatore: N. Zanini.
ARBITRO: Giuseppe Maria Manzo di Torre Annunziata (assistenti: Erik Iemmi di Ravenna e Federico Pasotti di Imola).
NOTE. Spettatori: 350 circa. Ammoniti: Rabbas, Toniolo, Rubbo. Angoli 8-5 per la Luparense. Recupero: pt 1’; st 4’.
Parafrasando la canzone che ha trionfato al Festival di Sanremo, sono “brividi”. Sì, brividi per il ritorno in campo, a distanza di 46 giorni dall’ultima gara ufficiale. Brividi per la risposta e il calore di un pubblico sempre più legato a questi colori e a questi ragazzi. Brividi per una prova di altissimo spessore, al cospetto della terza forza del campionato. La SSD Dolomiti Bellunesi si lascia alle spalle contagi e allenamenti a singhiozzo, e impone il pareggio alla Luparense. Nonostante lo svantaggio iniziale e una condizione che, giocoforza, non può essere ancora ottimale. Il quarto pari stagionale vale l’ottava piazza in graduatoria, ma con due gare in meno.
LE SCELTE – Mister Lauria offre la prima maglia da titolare all’ex di turno, Episcopo, chiamato a giostrare da trequartista e a ispirare il tandem d’attacco formato dal solito Corbanese e dal guizzante Cossalter. In difesa, invece, Toniolo viene riproposto nel ruolo di terzino destro e Masut è confermato a guardia dei pali.
OCCASIONISSIME – In avvio, la Luparense spinge soprattutto sulla corsia di sinistra. E colleziona calci d’angolo: saranno cinque in meno di un quarto d’ora. Ma raramente il numero 1 dolomitico è chiamato in causa, se non per interventi di ordinaria amministrazione. Anche perché, davanti all’estremo difensore, Petdji e Teso erigono un muro contro cui si infrangono le sortite offensive dei padovani. Così le occasioni migliori sono tutte, ma proprio tutte per i padroni di casa. Due, in particolare: al 28’, quando De Leo scarica un gran del destro (lui, che è un mancino naturale) sul quale Plechero si supera. E 7’ più tardi, Cossalter, da posizione defilata, sorprende il portiere avversario: il legno, però, nega ad Alex la gioia del gol. Insomma, lo 0-0 sta stretto come un abito uscito malconcio da una lavatrice.
IL TRIANGOLO – E per questo il lampo di Boron – uno che, del campo di Sedico, conosce pure gli angoli più remoti, avendo vestito la maglia del San Giorgio – suona come una beffa: il gran sinistro dell’esterno, infatti, va a insaccarsi sotto la traversa. “Lupi” in vantaggio. Ma la SSD Dolomiti Bellunesi non fa una grinza. Reagisce subito con un tiro di prima intenzione di Cossalter, alto di poco. E ristabilisce l’equilibrio grazie a una triangolazione da favola: Onescu scodella in area per Cossalter, che da terra serve Corbanese, puntuale all’appuntamento con la rete: 1-1 e decimo timbro personale per il capitano. Il risultato non cambierà più. Come non cambia la percezione di partenza: la squadra dolomitica ha valori importanti. Anche morali e caratteriali.
L’ANALISI DEL MISTER – «Abbiamo interpretato molto bene la partita – argomenta mister Renato Lauria – tanto è vero che, alla fine, i ragazzi erano quasi dispiaciuti per non aver portato a casa i 3 punti. È un bel segnale. Emblematica l’azione del gol, frutto di un fraseggio corale: a conferma che le qualità singole vengono esaltate se la squadra si esprime in un certo modo. Il pareggio è sicuramente meritato».
Foto di Giuseppe De Zanet