La SSD Dolomiti Bellunesi ha ripreso il cammino. A più di un mese di distanza dall’ultimo urrà (il 2-0 al Torviscosa, datato 17 settembre), è arrivato un successo che cementa le sicurezze. E dà tranquillità. Perché i tre punti non sono stati ottenuti contro un avversario qualsiasi, ma contro una squadra che, fino a domenica scorsa, guardava tutti dall’alto: l’Este.
RESPONSABILIZZAZIONE – E allora, che cos’è cambiato rispetto alle precedenti uscite? Sebastiano Sommacal non tentenna: «La differenza l’ha fatta la responsabilizzazione da parte di ogni componente del gruppo. Durante la settimana ci siamo guardati bene in faccia e ci siamo detti una volta per tutte che era ora di cambiare marcia. E, questa volta, le parole non sono rimaste al vento: siamo riusciti finalmente a tradurle in campo, con attenzione e poche sbavature».
ESALTAZIONE – Un aiuto importante è arrivato dalle tribune del polisportivo, riempite dall’entusiasmo dei giovani legati all’attività di base e alla Scuola calcio: «Sentire quel sottofondo di esaltazione costante, da parte dei nostri ragazzi, è stato fondamentale. L’intero progetto e l’ambiente hanno bisogno di entusiasmo: quindi spero che il clima sia così ogni domenica».
TESTA BASSA – Ma già si staglia all’orizzonte l’anticipo di sabato a Montecchio Maggiore: «Dobbiamo rimanere tranquilli e continuare sulle certezze che stiamo acquisendo con il nuovo mister. Abbiamo perso già troppo tempo. Quindi è necessario mantenere alto il nostro livello di concentrazione e di cattiveria, perché i punti non ce li restituisce nessuno: testa bassa e lavorare». Sommacal è uno dei veterani del gruppo. Insieme, ovviamente, a capitan Corbanese: «Simone è un riferimento, l’ho sempre detto e lo ribadisco ancora una volta. Lo conosco da tanti anni: mai una parola fuori posto, mai un comportamento sbagliato, sempre e solo fatti, che nel suo caso vogliono dire gol. Per non parlare di un lato umano con pochi eguali: quando le cose non girano nel verso giusto, garantisco che il Cobra si fa carico di molte responsabilità. Seguendo il capitano, non si sbaglia mai».
MAGLIA DA SUDARE – Nel frattempo, il ventinovenne difensore è stato schierato per la terza volta di fila nell’undici di partenza: «Per come la vedo io, la maglia da titolare va conquistata in settimana e poi sudata la domenica. In ogni reparto ci sono giocatori forti, con tanta voglia di dimostrare e di dare il loro contributo: ciò che serve in questo momento, però, è coesione, concentrazione ed equilibrio da parte di tutti. So che suonano come frasi retoriche, ma è importante che ognuno faccia sempre qualcosa in più rispetto al giorno prima, pensando di domenica in domenica».
Foto di Giuseppe De Zanet