In fondo è una questione di prospettive: è il momento migliore per affrontare una squadra come il Campodarsego, che ha raccolto 3 degli ultimi 15 punti? O è il peggiore, perché i biancorossi sono “animali feriti” e quindi più temibili? Mister Renato Lauria non ha dubbi. E, in vista del match di domani (domenica 13, ore 14.30) in terra padovana, avverte i suoi: «È vero, giocheremo contro un avversario che non sta vivendo la sua fase più brillante, ma farà di tutto per trovare una via d’uscita. Queste sono le partite più pericolose. In più, il Campodarsego ha qualità di rilievo, specialmente nel reparto offensivo».
SOSTA – La SSD Dolomiti Bellunesi, però, intende farsi trovare pronta all’appuntamento: «Vogliamo dare continuità ai buoni risultati raccolti nell’ultimo periodo. Anche se siamo in una situazione particolare, con un paio di infortunati e diversi ragazzi non al meglio e da valutare. In ogni caso, daremo il 100 per cento. Anche perché poi il campionato si ferma. E vogliamo presentarci alla sosta con l’idea di ottenere il massimo dei punti».
ALTO RITMO – La ritrovata impermeabilità difensiva è fondamentale, ma non basta, a detta di Lauria: «L’obiettivo è quello di ripetere la gara col Caldiero Terme, una delle migliori in assoluto. Perché alla solidità abbiamo abbinato un ritmo elevato. Ecco, quando riusciremo a mettere in campo entrambe le combinazioni, allora potremmo dirci soddisfatti».
EQUILIBRIO – La zona playoff rimane a portata di mano: «Siamo in linea con le aspettative – riprende il tecnico – 38 punti rappresentano un buonissimo bottino. Soprattutto pensando al fatto che abbiamo girato la boa di metà campionato a quota 30. La nostra è una società nuova, con l’80 per cento di giocatori bellunesi in rosa. È vero che abbiamo lasciato qualcosina per strada, ma è altrettanto vero che trovare questo tipo di equilibrio non era affatto scontato».
SERIETÀ E PASSIONE – L’ultima battuta è su Marco Piazza, in partenza per Viareggio: «Stiamo parlando di un ragazzo con i piedi per terra e di ottima prospettiva. Come percorso, mi ricorda un po’ quello di Denis Chiesa (ex Ac Belluno, ora al Montevarchi, in serie C, ndr): entrambi hanno serietà e passione per il calcio. E quando ci sono queste qualità, è possibile fare strada e togliersi delle belle soddisfazioni».
Foto di Giuseppe De Zanet